“Il buonismo verso le baby gang è deleterio, è un vero incitamento a delinquere.” È quanto dichiarato dal Procuratore generale presso la Corte di Napoli Luigi Riello in merito agli episodi di violenza verificatisi in questi giorni per mano di minori. Stando al Procuratore, il rischio è quello di fornire alibi a coloro che arruolano questi ragazzi. “Si tratta di una istigazione a delinquere per camorristi che usano giovani sbandati, di famiglie abbandonate, come pusher e anche per reati ancora più gravi“.
“Il problema della delinquenza minorile” – ha proseguito il Procuratore – “resta vivo non per gli ultimi fatti eclatanti, ma per l’urgenza di una bonifica sociale e culturale, di lotta alla dispersione scolastica, e non solo di repressione.”
I fatti a cui Riello allude risalgono alla cronaca recente. Il primo è una rissa consumatasi sul lungomare nella giornata di ieri, in presenza di passanti e clienti seduti all’aperto che si sono dati alla fuga per il timore di finire coinvolti. Dopo lo scontro in via Partenope, il gruppo ha aggredito una postazione del 118. Un altro caso è quello del tredicenne dell’Istituto F. Russo di Pianura pestato a suon di calci e pugni da sette coetanei segnalati alla magistratura dei carabinieri. L’ultimo episodio riguarda la rissa tenutasi a Formia in cui ha perso la vita un diciassettenne di nome Romeo. Protagoniste ancora una volta due baby gang, una del posto e una di Caserta. Proviene proprio dalla provincia campana il minorenne sospettato di aver inflitto alla vittima il colpo fatale.