Raffaele Cutolo è morto a 79 anni, gran parte dei quali li ha trascorsi in carcere. Responsabile di decine e decine di omicidi, dei quali non si è mai pentito, la sua storia personale si legherebbe anche ad apparati dello Stato con cui avrebbe avuto stretti rapporti. “Se parlo io cade lo Stato”, era solito affermare, ma a meno di clamorosi colpi di scena tutti quei segreti sono adesso persi per sempre.
È questo lo stesso concetto espresso da Roberto Saviano, che su Facebook scrive:
“Raffaele Cutolo fu un boss potente, più di un primo ministro, più di un ammiraglio d’azienda. Un potere che lo tenne in carcere tutta la vita e i suoi segreti – che porta in tomba con sé – non riuscirono a ricattare il potere politico che l’aveva usato. Uomo violento e disperato partorito da un un territorio violento e disperato”.
Raffaele #Cutolo fu un boss potente, piu di un primo ministro, più di un ammiraglio d’azienda. Un potere che lo tenne in…
Pubblicato da Roberto Saviano su Mercoledì 17 febbraio 2021