Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto aggiornamento settimanale, si è espresso sul nuovo Governo Draghi, avanzando alcune preoccupazioni sulle sorti del Sud Italia.
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Queste le sue parole: “È nato il Governo Draghi, è diventato pienamente operativo. Credo che sia da apprezzare lo stile di Draghi, anti-retorico, molto scarno, semplice. Credo che sia un elemento apprezzabile in una cornice di politica politicante che ha stancato.”
“Bene la semplicità di Draghi e la grande fiducia che ha nei mercati finanziari internazionali. Abbiamo avuto una discesa dello spread. Sul tema della giustizia, bene l’impegno di operazioni di snellimento di burocrazia nel nostro Paese. Questo è un impegno assunto quasi da tutti i governi, dovremmo vedere alla prova dei fatti cosa ne verrà fuori.”
Diversamente, per il Presidente campano il nuovo Premier avrebbe trattato con superficialità la questione meridionale: “Quello che mi pare più problematico nelle dichiarazioni di Draghi è il capitolo che riguarda il Mezzogiorno. Non mi convince una lettura che sottolinea solo la presenza di poteri criminali e l’inefficienza amministrativa. Queste cose ci sono e sono state fra le ragioni del ritardo del Sud ma oggi il Sud è molte altre cose.
“Ci sono elementi di innovazione in diversi settori: ricerca, industria, università. Ci sono istituzioni che sono in grado di reggere la sfida dell’efficienza al pari di tutte le altre Regioni di Italia. La Campania è questa. Lo abbiamo dimostrato nella gestione del covid, con la capacità di spesa, essendo la Regione di Italia che ha i tempi di pagamento più brevi di tutto il Paese, cosa che non accade neanche in Svizzera.”
“Inoltre, non abbiamo impegni precisi per quanto riguarda gli investimenti da fare al Sud e la quota di risorse da trasferire in maniera aggiuntiva a tutta l’area meridionale. Rimane attuale la richiesta che abbiamo anticipato di avere un incontro con i presidenti delle Regioni meridionali. Cercheremo di chiarire, oltre al problema degli investimenti del Recovery Plan, la questione degli sgravi contributivi alle imprese del Sud”.
“Speriamo di essere supportati nella battaglia per avere risorse adeguate anche dal nuovo ministro del Mezzogiorno, l’onorevole Carfagna a cui faccio gli auguri di buon lavoro. Speriamo di non subire una logica di investimenti che anche per la composizione del Governo ci pare molto orientata verso realtà del Centro-Nord del Paese”.
“Gli oltre 200 miliardi di fondi europei dovrebbero servire a consolidare l’unità nazionale, non per fare guerre di religione. Potrebbe essere un’occasione per essere più Italia, sia valorizzando le locomotive produttive del Nord sia recuperando il divario economico e sociale che pesa ancora sul Sistema Italia”.
“Quanto agli investimenti che arrivano al Sud in larga parte si tratta di risorse che ritornano al nord. Il 70% delle nostre forniture provengono dall’apparato produttivo del Nord. Abbiamo tutti interesse ad avere un programma di rilancio dell’Italia che abbia la lucidità per capire che superare il divario di nord e sud è nell’interesse dell’insieme del Sistema Paese”.
“Noi ci muoveremo in questo modo senza logiche di lamentazione ma avendo accettato già da tempo di essere collocati sul piano dell’efficienza, del rigore amministrativo, pronti ad accettare la sfida della competizione anche internazionale. Vedremo quello che matura nelle prossime settimane. Vorrei solo ricordare a Draghi, ma credo che ne sia consapevole, quello che c’è scritto nel vangelo di Luca: ‘Guai quando tutti gli uomini parleranno bene di voi, guai'”.
Conclude con un augurio a Mario Draghi: “Sia prudente e diffidente. I troppi incensamenti non servono a nulla, serve dimostrare con i fatti. È stato lo stesso Draghi a dirlo che è il cambiamento della realtà quello che conferma l’efficacia del governo”.