NUOVO DPCM/ Zone, scuola, chiusure e spostamenti: che cosa cambia


Il documento unitario con le proposte delle Regioni per la gestione della pandemia sarà portato oggi in Consiglio dei ministri dalla ministra Gelmini. Tali proposte saranno discusse nei prossimi giorni tra governo e regioni in vista del nuovo Dpcm previsto ai primi di marzo.

La nuova strategia di governo, guidato da Mario Draghi, prevede che i provvedimenti per quanto concerne l’apertura o la chiusura delle attività vengano comunicati una settimana prima della loro entrata in vigore, mentre le misure di tipo sanitario dovranno affiancarsi a quelle di ristoro economico.

“Questo è ciò che come Regioni abbiamo proposto riguardo a vaccini – ha spiegato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, in un post su Facebook – Nuove regole per i cambi di fasce e certezza nell’erogazione dei ristori.

Innanzitutto i vaccini avranno la “priorità assoluta”:

“Stiamo andando troppo lenti e il motivo è uno solo: la macchina è pronta, ma mancano le dosi. Al Governo chiediamo, dunque, di cambiare strategia per recuperare più vaccini possibili, valutando da subito di coinvolgere nella fase produttiva anche aziende e realtà italiane. Non c’è tempo da perdere, ne va della tutela della salute di tutti noi, a partire dai soggetti più deboli”, afferma Bonaccini.

Mai più comunicazioni di chiusure all’ultimo minuto:

“È necessario che tutti i provvedimenti, compresi i cambi di fascia, vengano resi noti con un congruo anticipo ai cittadini e alle categorie economiche. È una questione di rispetto per chi da mesi sta facendo sacrifici senza precedenti”.

La divisione in zone (gialla, arancione e rossa) resta, ma verrà semplificata:

Fermo restando che la tutela della salute resta l’obiettivo prioritario, occorre in questa fase un cambio di passo che consenta di coniugare le misure di sicurezza sanitaria con la ripresa economica e delle attività culturali e sociali.

I parametri per stabilire il livello di rischio potrebbero essere modificati già prima del prossimo Dpcm e si allargheranno le zone rosse lì dove emergono focolai causati dalle varianti del virus.

Nuova strategia, misure più stringenti e valutazione delle restrizioni rivelatesi più o meno efficaci:

“Una nuova strategia che veda i tecnici produrre elaborazioni oggettive e scientifiche sulle quali la politica si assumerà la responsabilità delle decisioni. Fino a prevedere misure più stringenti per specifici contesti territoriali, ma sempre valutando le restrizioni che si sono rivelate più o meno efficaci, al fine di poter meglio soppesare quali attività sia necessario chiudere o limitare e quali invece possano essere riaperte”.

Questo al fine di evitare di mettere a rischio tante attività che per mesi sono state costrette a restare chiuse, rischiando il fallimento.

Ogni chiusura deve prevedere l’erogazione di ristori adeguati nel medesimo provvedimento:

“Per questo abbiamo chiesto che nella Cabina di regia entrino anche i Ministri dello Sviluppo economico, dell’Economia e degli Affari regionali al fine di dosare gli impatti delle decisioni sui cittadini e le imprese”.

Scuole e Università:

“Qualificare l’attività scolastica ed universitaria (al pari delle altre attività) con un’apposita numerazione di rischio, anche tenendo conto dei dati oggettivi del contagio nelle istituzioni scolastiche e nel contesto territoriale di riferimento. Occorre, in ogni caso, implementare le forme di congedo parentale, nonchè prevedere ulteriori risorse economiche a sostegno dei genitori, nel caso di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per aggravamento della situazione epidemiologica”, conclude Bonaccini.

Spostamenti tra Regioni:

Oltre al decreto che sarà approvato oggi per prorogare il divieto di spostamento tra le Regioni per 30 giorni, dunque al 27 marzo, l’esecutivo comincerà a mettere a punto l’elenco delle nuove regole operative dal 6 marzo. “Ci muoveremo in sintonia con gli altri Paesi”, ha affermato il premier Draghi ai ministri incontrati dopo il G7.

Apertura serale di bar e ristoranti:

Al momento la curva dei contagi è ancora in salita, ed è per questo che il Comitato tecnico-scientifico ha sottolineato che è rischioso “procedere a riaperture che rischiano di far salire ulteriormente il numero di contagi perché favoriscono una maggiore circolazione delle persone, ma la scelta spetta al decisore politico”. Entro fine settimana si valuterà se ci sono zone del Paese dove invece la morsa del Covid è meno pericolosa, dunque se ci sono spiragli per valutare una riapertura sia pur graduale di alcune attività.

VACCINI, NUOVI CRITERI PER LE ZONE DI RISCHIO, RISTORI IMMEDIATI: LE PROPOSTE DELLE REGIONI AL GOVERNO

Avevamo chiesto…

Pubblicato da Stefano Bonaccini su Domenica 21 febbraio 2021


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