Il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore di Sarno, ha reso noti dati preoccupanti relativi all’emergenza covid: il tasso di positività si attesta al 23,44% superando di gran lunga la media regionale. Di qui l’invito alla cittadinanza di rimanere il più possibile in casa.
Stando all’ultimo aggiornamento, in Campania la percentuale dei positivi sui tamponi effettuati è del 13,4%. Un dato già preoccupante di per sé che addirittura nel Comune vesuviano raggiunge un picco che va oltre il 20%. Il primo cittadino ha spiegato: “L’ultimo dato pervenutoci è di un indice di positività del 23,44%, molto elevato. Questo significa che il virus circola molto velocemente. Ritengo giusto e corretto che la popolazione sappia e conosca i dati”.
A causa della preoccupante diffusione del contagio, nella giornata di ieri gli uffici comunali sono stati chiusi per procedere alla sanificazione degli ambienti. Ma, a detta del sindaco, per frenare la diffusione del covid, serve uno sforzo collettivo da parte della cittadinanza: “Rivolgo un appello a non uscire di casa ed eventualmente uscire solo per servizi strettamente necessari. Con la task force stiamo valutando eventuali ed ulteriori azioni. Stiamo effettuando controlli costanti, serali, a tappeto però è necessaria la collaborazione di tutti”.
La popolazione, ormai stremata, da circa un anno sta rispondendo bene alle misure imposte ma non mancano alcune violazioni, soprattutto da parte della popolazione giovanile: “Abbiamo visto gruppi di ragazzi che per poter sfuggire ai controlli hanno abbandonato le vie centrali e sono andati addirittura a Castello preferendo fare ben 3 km di salita a piedi. Comprendo questa necessità di vedersi, incontrarsi ma purtroppo il non rispetto delle regole rischia di avere conseguenze importanti e di far protrarre, allungare la pandemia dalla quale usciremo solo con il vaccino. I controlli ci sono ma i luoghi della movida si spostano”.
“Ricordo l’obbligo della mascherina sempre, anche all’aria aperta. Ricordo che è fortemente sconsigliato incontrare persone, amici, al di fuori del nucleo di conviventi. Possiamo farlo solo per motivi di stretta necessità. Rischiamo di fare una Pasqua simile a quella dello scorso anno e rischiamo fortemente la dichiarazione di zona rossa, vanificando gli sforzi di quella parte di popolazione che si sta sacrificando da un anno” – ha concluso.