Il Governo Draghi, in vista di un ulteriore aumento dei contagi, potrebbe introdurre nuove misure restrittive e tra le ipotesi spiccano alcune limitazioni agli spostamenti oltre al coprifuoco anticipato.
Nella riunione di martedì, tra Premier, tecnici e ministri competenti, la diffusione del virus e delle sue varianti è stata al centro delle discussioni. Come reso noto da ‘Il Corriere della Sera’, i presenti hanno condiviso la preoccupazione che il contagio possa raggiungere cifre preoccupanti sfondando la soglia dei 40 mila casi giornalieri.
La curva epidemiologica continua a mostrare un andamento negativo, con un tasso di positività che supera il 5%. A livello regionale, la percentuale supera di gran lunga quella nazionale: in Campania, ad esempio, è del 9,9% dopo aver raggiunto un picco del 13,4%. In più, tornano ad affollarsi gli ospedali e le varianti del covid continuano a diffondersi rapidamente, in particolare quella inglese.
Il Dpcm, da poco approvato, non sembrerebbe reggere da solo quella che gli esperti hanno già definito ‘la terza ondata’. Il nuovo esecutivo, in questi ultimi giorni, pare abbia fissato come soglia quella dei 40 mila casi, cifra che farebbe scattare nuove misure. Si è discusso di un eventuale lockdown generalizzato, finora escluso, ma tra le ipotesi più accreditate spiccano l’introduzione di nuovi divieti di spostamento e del coprifuoco anticipato.
Già diverse Regioni sono passate in una fascia di maggior rischio, compresa la Campania, ormai slittata in arancione e col rischio di finire in rosso. Nel consueto monitoraggio ISS del venerdì, l’RT nazionale sarà superiore all’1 e qualcuno ha già preannunciato che l’intera nazione ben preso si tingerà di rosso.
Un cambio di rotta anticipato anche da Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna: “La crescita del contagio richiede un’accelerazione nella risposta se non vogliamo essere travolti. La variante inglese è divenuta largamente maggioritaria sul piano nazionale. Potremmo quasi dire che è un nuovo virus per velocità di diffusione e classi d’età colpite. Non è un caso che proprio nelle scuole si registrano numerosi focolai. Per questo sono richiesti provvedimenti straordinari”.
Anche il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ancor prima del Governo nazionale, si è espresso sulla chiusura delle scuole pur trovandosi la Regione in zona arancione. Aveva, inoltre, palesato una situazione critica col rischio di vedere nuovamente gli ospedali saturi.