Sulle note di ‘Questa è Tim’, la voce di Mina viene accompagnata da scene che danno risalto ad alcuni dei principali centri italiani. Si scorge, già in apertura, Torino seguita da ulteriori città del Nord quali Milano, Genova, Venezia. Si scende, poi, verso Firenze, concludendo il ‘viaggio’ a Roma. Non si va oltre la capitale italiana, lasciando del tutto fuori il Sud pur trattandosi di un evento di rilevanza nazionale.
Una questione non passata inosservata e denunciata dal giornalista e scrittore Angelo Forgione: “Si passa da Torino a Milano e poi a Roma, e lì si ferma. Tocca poi a migliaia di operai in casco giallo ballare su un orizzonte di monumenti italiani di varie città. Si riconoscono Genova, Roma, Firenze, Pisa, Torino, Milano e Venezia”.
“Da Roma in giù, nulla. Non si scorgono monumenti iconici del Sud come, per esempio, il Maschio Angioino di Napoli, la cattedrale di Palermo o la fontana dell’Elefante di Catania, tanto per citare i più riconoscibili sotto l’aspetto iconico e grafico. Questa non è TIM, questa è l’Italia”.
Tuttavia, nello spot completo, di oltre 3 minuti, appare il Golfo della città di Napoli. Nello stralcio che va in onda in Tv, di soli 60 secondi, non compare nessuna città del Sud.