L’Italia come Napoli nel ’73: i vaccini anti-covid saranno somministrati dai soldati
Mar 05, 2021 - Veronica Ronza
Il nuovo commissario all’emergenza covid, Francesco Paolo Figliuolo, può avvalersi dell’Esercito, e più in generale delle Forze Armate, per la campagna vaccinale: è la novità introdotta nel Dpcm di nomina firmato dal Premier Draghi e che sancisce la fine dell’incarico di Domenico Arcuri.
Figliuolo: entra in campo l’Esercito per la campagna vaccinale
Nel testo del provvedimento, visionato dall’Adnkronos, si riconosce: “La necessità di assicurare la più elevata risposta sanitaria all’emergenza sanitaria anche attraverso una rapida, razionale, coordinata ed efficace esecuzione della campagna vaccinale su tutto il territorio nazionale, mediante il sinergico ed efficiente utilizzo di tutte le capacità di pianificazione e programmazione operativa e degli assetti logistici e sanitari a disposizione del sistema Paese, compresi quelli delle Forze armate”.
Dunque, a tal proposito, il commissario Figliuolo potrà: “Avvalersi, previa intesa con lo Stato maggiore di difesa, di specifiche professionalità militari, degli assetti sanitari e logistici delle Forze Armate unitamente alle relative capacità di programmazione e pianificazione operative”.
In più, può invocare l’intervento delle strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Dunque, per una gestione efficace della campagna entrerebbero in campo ulteriori forze, sottolineando un cambio di rotta rispetto all’operato del precedente commissario.
Una situazione che riporta al lontano 1973 quando la città di Napoli fu martoriata dall’epidemia di colera e arrivarono in soccorso i militari americani, coinvolti anche loro nella somministrazione dei vaccini. In una sola settimana furono vaccinati un milione di cittadini. Nonostante il gran numero di vittime, la città partenopea si distinse per l’eccellente metodo, unitamente alla velocità, con cui debellò l’infezione.
Intanto la campagna vaccinale prosegue ma preoccupa l’andamento del contagio a livello nazionale. Attualmente l’Rt ha superato l’1 e la circolazione delle varianti diventa sempre più preoccupante. Quanto ai vaccini, alcune Regioni risentono della mancanza di dosi. Tra queste la Campania che, stando a quanto annunciato poco fa dal Presidente campano, sta provvedendo a dotarsi di centri abilitati alla produzione dei vaccini.