Covid, la “cura Ascierto” compie un anno: “Grazie a quel 7 marzo molti si sono salvati”
Mar 07, 2021 - Martina Di Fraia
Esattamente un anno fa, a Napoli, si cominciavano a trattare i pazienti covid con il farmaco anti-artrite Tocilizumab, una procedura che sarebbe poi diventata nota in tutto il mondo come “cura Ascierto”. Oggi il noto oncologo napoletano ricorda con piacere l’inizio di questa sperimentazione, e commenta con orgoglio i grandi passi avanti compiuti dalla ricerca, che un anno fa non avremmo neanche lontanamente immaginato.
“Oggi è esattamente un anno da quando, con i dottori Montesarchio, Parrella, Punzi, Fraganza, Sangiovanni, Cristinziano, Corcione, e Spatarella, ci siamo incontrati all’Ospedale dei Colli e abbiamo iniziato a trattare i primi pazienti con tocilizumab”, ricorda Ascierto.
“La sera prima, io ed il dr Franco Buonaguro avevamo avuto una call con i colleghi cinesi Binquing Fu e HaiMing Wei dell’University of Science and Technology of China, che ci aveva ulteriormente convinti della bontà della nostra idea.
Il nostro è stato un importante tentativo d’azione in un momento in cui arrivavano solo notizie negative ed eravamo nel pieno dello sconforto, senza capacità di reagire. Sono convinto che grazie a quel 7 marzo 2020 in molti si siano salvati.
Un anno dopo, abbiamo fatto grandi passi in avanti: ci sono almeno 3 vaccini pronti e possibili altri 2 in arrivo, gli studi con gli anticorpi monoclonali e una maggior consapevolezza nell’affrontare il problema. Eppure, non avrei mai immaginato di potermi vaccinare il 31 dicembre 2020, a meno di un anno di distanza dall’inizio di tutto questo, grazie all’enorme sforzo della ricerca, così come non avrei mai pensato che potessimo trovarci di nuovo davanti a un notevole incremento dei casi così come in questo momento”.
Ascierto da una parte loda i risultati ottenuti dalla ricerca, tra cui la sperimentazione del Tocilizumab, ma dall’altra non manca di riconoscere anche i limiti e le difficoltà che ancora incontriamo di fronte all’avanzare del virus. Per questo l’oncologo lancia un appello a stringere i denti e a rispettare ancora le regole:
“Comprendo benissimo il disagio sociale, le frustrazioni, la rabbia, ma dobbiamo pensare che se il servizio sanitario va in difficoltà, se la rete dell’emergenza viene messa in ginocchio dall’incremento dei casi, torneremo certamente a vivere un’altra situazione paradossale in cui la nostra sicurezza potrebbe essere messa in discussione.
Vorrei che quel 7 marzo 2020 rappresentasse un nuovo punto di partenza ma con la giusta determinazione a sconfiggere l’avversario. Per usare un paragone calcistico – a me molto caro – stiamo giocando una partita di ritorno di una competizione in cui abbiamo segnato dei goal fuori casa. Possiamo vincere e superare il turno, ma solo se non facciamo errori e non prendiamo goal”.
Oggi è esattamente un anno da quando, con i dottori Montesarchio, Parrella, Punzi, Fraganza, Sangiovanni, Cristinziano,…
Pubblicato da Dott. Paolo Antonio Ascierto – Oncologo e ricercatore italiano su Domenica 7 marzo 2021