Riceviamo e pubblichiamo una mail inviataci da Gennaro Capodanno, presidente comitato valori collinari riguardo l’apertura di una libreria inaugurata al Vomero ma senza libri:
Napoli si fregia di diversi primati stravaganti, ma ad oggi la ben nota fantasia partenopea non era arrivata fino a tanto: aprire una libreria…senza libri. Sarebbe come aprire una farmacia senza medicinali, dove si ha la pretesa di curare con la sola forza della mente o una salumeria senza salumi, dove la figura del salame la farebbe certamente il titolare. E’ quanto accaduto in questi giorni in alcuni locali, del tutto privi di scaffali e libri, inaugurati in fretta e furia nel quartiere Vomero, tirando in ballo una presunta “fame di cultura” degli abitanti della collina del capoluogo partenopeo, dopo la chiusura di due note librerie, presenti da lustri nel quartiere. Una fame che, vista l’assenza della “materia prima” sarebbe destinata a perdurare se non fosse per il fatto che allo stato appare sostituita da un ben più sostanzioso appetito di patatine e “cuoppi fritti”, con le folle che si registrano dinanzi ai diversi esercizi, inaugurati negli ultimi tempi al Vomero, che commercializzano questa tipologia di prodotti. Peraltro, se davvero i vomeresi fossero affamati di libri da leggere, potrebbero satollarsi, rimanendo nell’ambito del quartiere, recandosi in via Luca Giordano, presso l’ex FNAC, oggi Trony, che al piano interrato offre una vasta gamma di volumi, spaziando per ogni genere letterario. Senza considerare che esistono altre due librerie, una in via Scarlatti, dalla quale strada prende anche il nome, ed un’altra, aperta più di recente, in via Carelli, nei pressi dell’ex cinema Arcobaleno. Inoltre, da alcuni mesi a questa parte, una cartoleria, posta in via Solimena, offre, a richiesta, un puntuale ed efficiente servizio di prenotazione di testi scolastici. Senza trascurare, sempre in via Luca Giordano, “ les boites des bouquinistes “, i cinque chioschi di libri nati nel lontano 1979, in analogia al modello francese delle librerie poste lungo la Senna, operanti queste ultime da oltre 400 anni, rappresentando una delle caratteristiche parigine più conosciute al mondo. Dalla loro nascita ad oggi i gestori di tali chioschi hanno fornito alla numerosa clientela, non solo vomerese, libri di ogni genere, con la cortesia e con la competenza maturata in ben 35 anni di attività. In conclusione, ribadiamo un secco no ad iniziate di facciata, che sembrano incentrate più su un desiderio di mero protagonismo, piuttosto che finalizzate ad una reale e fattiva soluzione dei problemi che attanagliano il settore specifico e, più in generale, il terziario commerciale, nel mentre, ancora una volta, sollecitiamo iniziative concrete da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli per rilanciare, attraverso il varo di un programma organico, le attività ed i siti della cultura, librerie comprese, facendo leva sia su incentivi da offrire ad aziende serie ed accreditate del comparto sia su un vasto piano di sensibilizzazione che coinvolga anche la scuola.