L’assessora alla Cultura del Comune di Napoli Eleonora De Majo ha rassegnato le dimissioni, spiegando le ragioni del suo gesto in una lunga lettera pubblicata sui social. Tra le motivazioni del suo gesto, De Majo cita le ultime vicende relative all’istituzione della commissione per la statua di Maradona, ma anche difficoltà di altro tipo. Queste le sue parole:
“Termina oggi la mia esperienza di Assessora. Ho maturato questa decisione dopo aver riflettuto a lungo e non nascondo il grande rammarico di non poter portare a termine tante delle cose a cui stavo lavorando (e anzi mi scuso con chi apprenderà da questa lettera della mia decisione) così come quello di lasciare una squadra, quella composta da staff e dirigenti, con cui in questo anno e mezzo avevamo costruito un affiatamento incredibile e una comunità umana meravigliosa. Condizioni necessarie per lavorare bene.
Ho tuttavia deciso di rassegnare le dimissioni e di consegnarle al Sindaco, nonostante non mi sia stato chiesto alcun passo indietro, perché se è vero che oramai da tempo non mi riconosco più in questo progetto politico e amministrativo, devo ammettere che le ultime vicende, quelle che riguardano la composizione della commissione tecnico-popolare per la scelta della statua di Maradona, stanno assumendo la piega di un pesantissimo accanimento personale, che è arrivato alla perquisizione in casa con il sequestro di telefoni e computer ( motivo per cui sono irreperibile da qualche settimana) e dalla pubblicazione sui giornali cittadini di atti che mi riguardano relativi ad indagini ancora in corso di cui a stento io stessa avevo avuto conoscenza .
Il tempo è galantuomo e questa vicenda alla fine verrà fuori per quella che è. Di questo ne sono convinta. Eppure su ciò che sta accadendo, alla luce del fatto che si tratta evidentemente di una invasione di campo della magistratura sul terreno della politica in cui ad essere oggetto di valutazione è il perimetro delle scelte di chi attraverso un mandato elettivo governa la città, ritengo avrebbe potuto esserci una maggiore esposizione da parte dell’amministrazione, a tutela di scelte che sono stata fin dal primo istante condivise“.
L’ormai ex assessora De Majo esprime dei dubbi anche a proposito della candidatura di Alessandra Clemente come sindaco di Napoli. “Non ho mai fatto mistero dell’enorme scetticismo nei confronti dell’indicazione di un candidato sindaco per le prossime amministrative, calata dall’alto e senza confronto con la città.
Ho atteso, cercando di comprendere se nonostante questa scelta così lontana dai miei auspici, si sarebbero potuti creare i presupposti per costruire una strada di condivisione, di dibattito, di confronto sul presente e sul futuro della città“.
Tuttavia, commenta l’ex assessora Eleonora De Majo, ciò non è avvenuto. “Non solo tutto questo non è accaduto e la candidata lavora esclusivamente per se stessa, ma l’amministrazione appare in larga parte, anche a chi non vive il “palazzo”, sempre più distante dalla città reale, dai suoi problemi, dalle sue contraddizioni, e sempre più concentrata nella costruzione di partite interne che hanno il consenso elettorale come unico obiettivo.
“Non nascondo che questi anni sono stati estremamente faticosi sul piano politico e su quello personale. Le ultime vicende sono solo l’epilogo di una storia assai più lunga. Ho subito attacchi di ogni tipo, mai sull’azione amministrativa, ma sempre sulle scelte politiche e sulle opinioni.
Sono stata attaccata dal segretario della Lega Matteo Salvini, letteralmente perseguitata sui social network per mesi dai suoi seguaci leghisti. Sono stata attaccata per le mie posizioni a favore della causa palestinese. Attacchi che puntavano e puntano ancora oggi solo a delegittimare il mio percorso politico di donna militante prima e di donna delle istituzioni poi, che ha semplicemente scelto di restare fedele alle proprie idee e di non voltare mai le spalle alla propria comunità e al proprio mondo di provenienza.
Se tutto questo ha fatto paura sono felice di aver fatto paura. Dal canto mio, come Assessora, ho fatto il massimo possibile in un anno difficilissimo, con risorse esigue (imparagonabili a quelle degli anni precedenti) ed infinite restrizioni, cercando di ascoltare ed incontrare tutti, restando fedele a due principi fondamentali, che questo paese troppo spesso dimentica: che il lavoro culturale sia lavoro e come tale va protetto e tutelato e che la cultura è linfa vitale delle città, senza la quale crescono rapide le passioni tristi, il rancore, la barbarie sociale.
Quello che sono riuscita a fare lo devo innanzitutto a Napoli, città che anche quando è in ginocchio reclama bellezza e per la quale ho avuto l’onore di ricoprire un ruolo prestigiosissimo. Spero solo di essere riuscita a lasciare un piccolo segno positivo in questo tempo così buio“, conclude Eleonora De Majo.