I Maneskin accusati di plagio dai Nebra, gruppo metal rock napoletano. Il riff di “Zitti e Buoni”, brano dei Maneskin vincitore del Festival di Sanremo, sarebbe fin troppo simile a quello della loro canzone “Fuoco al fuoco“, contenuta nell’album “Cuore colpevole”, uscito nel 2018 e distribuito dalla Ird (International records distribution).
«Il testo racconta il mito di Prometeo come simbolo di ribellione, umanità e libertà ed è un esplicito messaggio per sensibilizzare la gente al rispetto della propria terra e delle proprie risorse, svincolandosi da pressioni politiche e contrastando il fenomeno degli incendi boschivi e dei roghi che hanno tristemente contribuito a forgiare l’espressione terra dei fuochi». Sottolinea la cantante dei Nebra.
“Qui non si parla di una certa assonanza, il riff che loro hanno adoperato nella canzone è identico al nostro che è più vecchio di 5 anni – spiega la frontwoman della band Aurora Pelosi al corriere del mezzogiorno. Il riff è per altro un elemento caratterizzante la musica rock.
Dopo averne parlato con il loro produttore Luigi Mazzisi (New Lm Records/Crotalo edizioni musicali) il gruppo sarebbe intenzionato a procedere per vie legali, anche se sfidare la Sony, casa discografica dei Maneskin, non è assolutamente semplice. Servirebbe affidarsi ad un avvocato specializzato in diritti d’autore, il che richiederebbe pagare costi elevati, a cui è complicato far fronte vista la crisi che ad oggi sta attraversando il mondo della spettacolo.
I Nebra sono una band attiva dal 2006. C’è la frontwoman Aurora Pelosi, il chitarrista Gianni Gargiulo, il bassista Francesco Fiordellisi e il batterista Alfredo Manzo. Per le loro canzoni si ispirano a miti, leggende legate alla città di Napoli, considerando quanto influenzino la tradizione, la storia e le origini della città partenopea. Prendono spunto anche dai racconti di Matilde Serao.
Attualmente stanno lavorando al terzo disco, dopo “il disco di Nebra” del 2009 e “Cuore Colpevole del 2018”.