Covid, esperti: “Contro la variante inglese 2 metri di distanza e mascherine chirurgiche”
Mar 09, 2021 - Claudia Ausilio
Carlo Signorelli, professore di Igiene all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, in un’intervista a ‘La Repubblica‘ spiega come evitare di contagiarsi con la variante inglese di Covid, più virale e più diffusa.
“Le Ffp2 sono mascherine professionali pensate per chi lavora accanto a pazienti infetti – ricorda l’esperto – Usarle nella vita di tutti i giorni non è necessario. Consiglierei invece il passaggio dalle mascherine di comunità a quelle chirurgiche. Le prime non hanno alcun tipo di certificazione. Possono avere i livelli di protezione più vari. Le chirurgiche invece hanno standard validati. Almeno sui mezzi pubblici, nei negozi e negli spazi chiusi frequentati mi affiderei a loro. Sono ottimi strumenti di protezione, se ben indossate coprendo anche il naso. Non a caso sono state rese obbligatorie da subito sui voli aerei“.
“2 metri di distanza sono meglio di uno – risponde Signorelli – Non è un valore tassativo, anche un metro e mezzo può essere sufficiente. L’importante è sapere che maggiore è la distanza, minore la quantità di virus con cui potremmo entrare in contatto. Un solo metro, con una variante così contagiosa in giro, rischia di non bastare“.
“Anche i bambini dovrebbero indossare, e correttamente, le mascherine chirurgiche al posto di quelle di comunità, quando sono a scuola e giocano insieme – raccomanda l’igienista – Le mascherine andrebbero mantenute all’aperto anche come memento che la situazione richiede attenzione. Eviterei giochi di contatto e abbracci, sia fra loro che a maggior ragione con i nonni. E’ possibile che la scuola abbia dato un contributo all’innesco della seconda ondata e al fatto che la curva non sia mai veramente scesa”. A scuola, però, i banchi sono solo a un metro di distanza. “Un metro e mezzo sarebbe meglio – riconosce Signorelli – ma non vedo soluzioni. Le scuole sono quello che sono. Dove la quota delle varianti è alta, purtroppo non c’è altra soluzione che chiudere“.