Come riportato su “napolivillage.com” Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della Radiazza hanno ricevuto una denuncia da parte di un associazione per discriminazione nei confronti di una coppia gay nella Villa Comunale di Benevento. Come riportato dal collettivo Wand, due ragazzi, uno dei quali membro del collettivo e residente a Benevento e l’altro residente ad Avellino, sono stati cacciati dalla villa Comunale perché si stavano baciando su una delle panchine che si trovano al suo interno.
Come raccontato dai due ragazzi, questo trattamento è stato riservato solo a loro e non agli etero che pure si scambiavano tenere effusioni all’interno della villa. La coppia ha protestato e chiesto spiegazioni ed il custode della villa ha così risposto: “Due omosessuali non possono baciarsi in villa, perché potrebbero passare dei bambini”.
“Dopo l’ultimo caso della suora licenziata dalla scuola cattolica Sacro Cuore di Trento perché lesbica – dichiarano Francesco Emilio Borelli dei Verdi e Gianni Simioli della Radizza – i casi di discriminazione sessuale sono in continuo aumento. Per tanto chiediamo alle autorità competenti compreso il Sindaco di fare luce su questa vergognosa vicenda, e di sanzionare chi è andato oltre la sua funzione di custode diventando censore e portatore della pubblica morale”.
Ecco quanto riportato sulla denuncia presentata dal collettivo Wand:
“In qualità di collettivo che lotta contro la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e per l’affermazione dei diritti delle persone LGBT, attivo a Benevento da ormai tre anni, vorremmo segnalare uno spiacevole episodio di discriminazione avvenuto nel pomeriggio di venerdì 18 luglio presso la Villa Comunale di Benevento, con la speranza che i beneventani non lascino che cada nell’indifferenza generale. Due ragazzi, uno dei quali membro del nostro collettivo e residente a Benevento, l’altro residente ad Avellino, sono stati poco educatamente cacciati dalla Villa Comunale, perché si stavano baciando su una delle panchine presenti al suo interno. E’ noto anche che c’è chi non si limita alle sole effusioni ma si spinge ben oltre, eppure questa situazione è sempre stata tollerata e accettata dai custodi della Villa. Non abbiamo notizie di coppiette che siano state cacciate perché in atteggiamenti compromettenti. I due ragazzi in questione inoltre non erano andati oltre il bacio, consapevoli di essere in un luogo pubblico, ma il custode non ha gradito la loro presenza e li ha allontanati. Prima della cacciata definitiva, i due erano stati minacciati con un eloquente “mi raccomando” dal custode, che poi è ritornato per intimare loro di andarsene. I due hanno protestato e chiesto spiegazioni, alle quali il custode ha risposto che due omosessuali non si possono baciare in Villa, perché potrebbero passare bambini. Cosa c’è in un bacio tra due ragazzi che potrebbe scandalizzare un bambino più di un bacio tra un ragazzo e una ragazza? Cosa c’è di più indecente in un bacio omosessuale rispetto ad uno eterosessuale? Perché agli eterosessuali è consentito manifestare il proprio amore in pubblico, mentre agli omosessuali viene continuamente ripetuto che è vergognoso, che devono evitare di essere visti, soprattutto se ci sono in giro bambini? Questo atteggiamento suggerisce che ci sia qualcosa di sbagliato e corrotto nell’essere omosessuali, che baciare il proprio fidanzato dello stesso sesso sia scandaloso e perverso, che l’amore che si prova per il proprio partner dello stesso sesso sia una pulsione vergognosa, da nascondere per non offendere il pubblico pudore. Questo caso si aggiunge alla lunga lista di episodi di discriminazione avvenuti in tutta Italia, laddove i responsabili dell’ordine pubblico o della gestione di un luogo pubblico non accettano che gli omosessuali si comportino come fanno gli eterosessuali, che agiscano come una coppia e manifestino il proprio amore davanti a tutti. Quando accetteremo il fatto che una coppia di persone dello stesso sesso ha esattamente lo stesso diritto di qualunque altra coppia di amarsi in pubblico come in privato? Veniamo da una tradizione di baci omosessuali nascosti e atti d’amore perpetuati in casa, all’oscuro del mondo esterno, per preservarlo dallo scandalo e dallo scalpore, ma per fortuna questa tendenza sta cambiando: sempre più gay e lesbiche prendono consapevolezza del fatto che il loro amore non è inferiore a nessun altro e ha il sacrosanto diritto di essere vissuto alla luce del sole. E’ questa la generazione a cui appartengono i due ragazzi che venerdì pomeriggio erano in Villa, una generazione almeno in parte libera da vecchi tabù e preconcetti, eppure ancora bersaglio di insulti e offese in pubblico, ancora non del tutto libera di amare alla luce del sole, come dovrebbe accadere in una società matura. Noi del collettivo WAND risponderemo a questo episodio con un’iniziativa organizzata che avrà luogo a breve in Villa Comunale e della quale definiremo i dettagli nella riunione aperta di mercoledì 23, alla quale tutti i cittadini beneventani interessati a far sentire la propria voce in merito e a reagire a questo accaduto sono invitati a partecipare. Ribadiremo ancora una volta il diritto a baciare chi vogliamo, contro l’ignoranza e la discriminazione di cui questo e altri episodi (vedi Buonanno che propone di multare gli omosessuali che si baciano) sono vergognosa manifestazione”.