Report ISS, i vescovi della Campania: “Terra dei Fuochi? I cittadini lo avevano percepito da tempo”
Mar 10, 2021 - Martina Napolano
Di recente, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un report sulla Terra dei Fuochi in Campania, dove viene evidenziato il legame tra le malattie comparse nei cittadini e i rifiuti scovati nei sottosuoli del territorio. A commentare il report anche la Conferenza Episcopale Campana:
“Abbiamo preso atto del recente studio epidemiologico e sanitario, commissionato dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato il 10 febbraio u.s.“, scrivono i vescovi della Campania.
“Il Rapporto è frutto di un accordo di collaborazione scientifica con l’Istituto Superiore di Sanità finalizzato allo scambio di dati e di informazioni derivanti dalla sorveglianza epidemiologica della popolazione residente nel Circondario di Napoli Nord, con riferimento agli eccessi della mortalità e dell’incidenza tumorale”.
Per i vescovi campani, il rapporto ha un’importanza fondamentale perché per la prima volta si riconosce che le malattie insorte nei cittadini sono riconducibili ai rifiuti, soprattutto a quelli illegali e pericolosi. Questo conferma ciò che i cittadini avevano intuito da tempo: “Riconosciamo che si tratta di un atto ufficiale di notevole portata con il quale tutti, anche la cosiddetta “corrente negazionista” dovrà confrontarsi“.
La richiesta della Conferenza Episcopale Campana dopo il report sulla Terra dei Fuochi in Campania è riepilogata nei seguenti punti:
- estendere il monitoraggio sugli altri territori interessati all’inquinamento ambientale, sviluppando “un sistema di sorveglianza epidemiologica in particolare nelle province di Napoli e Caserta”;
- realizzare gli interventi evidenziati dai risultati dell’indagine che lo stesso Rapporto raccomanda;
- bloccare qualsiasi attività illecita e non controllata di smaltimento di rifiuti;
- bonificare i siti;
- incentivare un ciclo virtuoso della gestione dei rifiuti;
- attivare un piano di sorveglianza epidemiologica permanente per le popolazioni;
- sviluppare attività educative alla corresponsabilità.
Inoltre, i vescovi terranno un Convegno nazionale dal titolo “Custodire le nostre Terre. Salute, ambiente, lavoro”, proprio ad Acerra il 17 aprile dalle 9.00 alle 13.00.