“Il Corriere della Sera” riporta alcuni dei contributi espressi dalle forze politiche e sindacali in merito alla questione.
Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando è intervenuto a scongiurare il rischio che le assegnazioni vengano elargite dai datori di lavoro senza il rispetto di criteri stabiliti. “C’è già un gruppo tecnico che sta lavorando alla predisposizione dei protocolli da seguire” ha assicurato Orlando, soffermandosi poi sui vantaggi dell’iniziativa. “La vaccinazione realizzata in sede, da parte di sanitari ivi disponibili, permetterebbe di ottenere un notevole guadagno in termini di tempestività, efficacia e livello di adesione”.
Il pericolo legato alla discrezionalità delle assegnazioni è stato dichiarato a gran voce da Luigi Sbarra, segretario nazionale della Cisl, che ha sottolineato la necessità di un coordinamento nazionale con il coinvolgimento delle parti sociali. “Sul tema delle vaccinazioni nelle aziende e nei luoghi di lavoro è opportuno che il Governo convochi al più presto il tavolo tecnico di confronto, annunciato nell’ultimo incontro dai Ministri Speranza ed Orlando, con le associazioni imprenditoriali ed i sindacati, per evitare la fuga in avanti da parte delle Regioni, come è accaduto nei giorni scorsi con l’accordo discutibile siglato tra la Regione Lombardia ed alcune associazioni imprenditoriali”.
Il criterio da applicare in sostituzione di quello dell’età dovrebbe riguardare il livello di esposizione al rischio comportato dalla specifica mansione del lavoratore. Si attendono integrazioni al piano vaccinale che chiariscano questo e altri aspetti.