I dati del Monitoraggio Regionale covid, illustrati nel corso della conferenza del Ministero della Salute di oggi, 12 marzo 2021, mostrano un ulteriore peggioramento nazionale, con un Rt che, dall’1.09, sale all’1.16.
Monitoraggio Regionale covid del 12 marzo 2021
Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha presentato l’analisi dei dati della settimana: “Il quadro europeo mostra che in alcuni Paesi c’è una maggiore incidenza. Le curve mostrano un’Italia che è in ricrescita.
Si tratta della sesta settimana consecutiva in cui la curva sta crescendo. In quasi tutte le Regioni cresce l’incidenza, tranne in Umbria e nella Provincia autonoma di Bolzano. In queste zone sono in atto da settimane delle severe misure di restrizione a ulteriore testimonianza di quanto siano efficaci nel ridurre la circolazione”.
“C’è un netto incremento dell’incidenza. Abbiamo realtà come la Sardegna in cui è bassa, altre stanno superando la soglia dei 250 casi per 100.000 abitanti ed è una soglia oltre la quale è opportuno adottare i massimi interventi di mitigazione. La crescita sta avvenendo un po’ in tutte le fasce d’età, dai 10 anni in su”.
Tra le buone notizie: “I casi tra gli operatori sanitari e l’andamento dei focolai in strutture assistenziali e Rsa continuano a decrescere. Questo soprattutto per effetto della campagna vaccinale”.
“L’andamento dei ricoveri è in crescita sia per le aree mediche che per le terapie intensive. Queste sono al 31% di saturazione rispetto al 26% della settimana scorsa. Il 30% è la soglia oltre la quale le attività programmate necessitano di essere dilazionate.
Anche questa è una soglia che quanto prima dovremmo riportare al 30%. Più Regioni cominciano a mostrare probabilità di crescita molto significative. Stanno lentamente ricrescendo anche i dati dei decessi. L’RT è alto, è dell’1.16. Con questo dato l’epidemia si espande. L’obiettivo è riportare nel più breve tempo possibile questo valore sotto l’1. In quasi tutte le Regioni l’Rt è sopra l’1“.
Analizzando la situazione a livello regionale sono dieci le Regioni ad alto rischio, una a basso rischio (Sardegna) e tutte le altre a rischio moderato. Diverse sono quelle che presentano un RT superiore all’1. Tra queste la Campania che registra un RT dell’1.5: “Le Regioni segnalate in rosso hanno un RT, nel suo limite inferiore, superiore anche all’1.25, il che le porta nel cosiddetto scenario di tipo 3 (quello di massimo rischio, ndr)”.
“Bisogna intervenire in maniera decisa per poter contrastare la circolazione del virus anche anticipando gli interventi laddove necessario. Ciò soprattutto per il fatto che il quadro epidemiologico è caratterizzato dalla presenza di varianti. Non solo quella inglese, brasiliana e sudafricana ma anche altre che potrebbero insorgere. Bisogna essere molto precisi e anticipatori soprattutto dove vi sono queste varianti per bloccarne la trasmissione”.
Sulla stessa scia Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero: “Si rileva un peggioramento generale della situazione con l’RT salito da 1.09 a 1.16. L’incidenza si avvicina alla soglia tanto temuta. Abbiamo avuto un cambiamento qualitativo nell’epidemia, la circolazione di varianti determina un’accelerazione del virus. A questo deve far fronte per forza l’implementazione di interventi rapidi ed efficaci. Il dato positivo è il fatto che diminuiscono i casi tra anziani e i cluster nelle residenze sanitarie assistite”.