Altro giorno di protesta per i tassisti che ancora una volta scendono in piazza a Napoli in cerca di aiuto da parte del governo. Questa volta i tassisti, in segno di protesta, hanno compiuto un gesto estremo: hanno bruciato le loro licenze, in fotocopia, davanti alla sede della Regione Campania, in via Santa Lucia.
Questa mattina i tassisti, un settore profondamente colpito dalla crisi aggravata dal Covid, hanno nuovamente deciso di farsi sentire, dopo circa due settimane di continua protesta con cortei di taxi nel centro cittadino. Hanno compiuto tale gesto come segno del fatto che, se non vengono aiutati, non se ne fanno nulla della loro licenza, non potendo lavorare a causa delle restrizioni imposte dal governo per la pandemia.
“Le risposte che stiamo avendo – spiega Alessandro Zingone, tassista, a Il Mattino – non sono quelle che vorremo sentire, noi chiediamo un sussidio da parte della regione, cosa che fino ad ora sembra non essere stata approvata. I tassisti sono in ginocchio e oggi stiamo manifestando il nostro dissenso incendiando licenze“.
Circa cento sono stati i tassisti che questa mattina hanno urlato cori contro il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, davanti alla sede dell’ente regionale.
“E non finisce qui, se non avremo i nostri diritti che oggi non sono altro che avere un sussidio vero e proprio. Non abbiamo più nulla. Oggi ci è difficile anche mettere la benzina per poter lavorare quel giorno si e quel giorno no, perché i guadagni sono a zero, davvero. Siamo una categoria da un anno in ginocchio, da inizio pandemia è arrivato poco e niente, i ristori tardano ad arrivare, ora però abbiamo bisogno che le istituzioni ci ascoltino, abbiamo bisogno davvero di un sussidio“, conclude il tassista, parlando a nome di tutti.