Il team del Dottor Ascierto, eccellenza di ricerca napoletana dell’istituto Pascale, ha presentato il vaccino Takis Rottapharm. Il gruppo di ricerca stava lavorando per la produzione di un vaccino per il Melanoma, il cancro alla pelle. Ma quando è stato proposta loro la possibilità di partecipare alla creazione di un siero contro il Covid, hanno accettato con entusiasmo. Il vaccino è un vaccino a Dna, come Astrazeneca, ma completamente diverso. E’ un’intuizione tutta italiana, come ha detto il dottor Ascierto a ilRiformista: “È un vaccino italiano che dal punto di vista scientifico e razionale ha tutte le premesse per essere un’ulteriore arma per sconfiggere il Covid.”.
Il vaccino è creato dall’Istituto Pascale di Napoli in collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma e l’ospedale San Gerardo di Monza. L’idea è stata della società romana Takis e dalla società Rottapharm Biotech di Monza. Il Pascale, infatti, è eccellenza mondiale per quanto riguarda l’innovazione in campo medico-oncologico. Il Dottor Ascierto è un esperto in terapie innovative e presenta la sperimentazione con grande entusiasmo. Il grande vantaggio di questo vaccino è che può essere modificato all’occorrenza: ciò implica una forte versatilità e rappresenta una grande arma contro le varianti.
“Il nostro è più versatile e non avendo virus come vettori non determina la produzione di anticorpi anche contro questi virus che possono rendere meno efficaci i richiami successivi”. Queste le parole del dottor Ascierto sul farmaco italiano. Dunque, non viene usato un virus modificato come vettore.
La fase 1 della sperimentazione è iniziata qualche giorno fa al San Gerardo e sarà prodeguita con la somministrazione ad 80 pazienti volontari. Come afferma il medico, durante questa prima fase di sperimentazione sull’uomo, saranno valutati i dosaggi e l’eventuale necessità di richiamo. Le parole di Ascierto sono piene di fiducia e di speranza: pare che la fase 2 possa iniziare a fine agosto, mentre la fase 3 per l’inizio del 2022. Nella fase 2 sarà fatta la sperimentazione su 150 pazienti per verificare un’effettiva produzione anticorporale. Mentre la fase 3, attraverso l’uso del placebo, rivelerà l’efficacia definitiva.