“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”: questa la dedica che Vincenzo Strino mi ha fatto sul suo libro “Secondi a Nessuno, Storia di una rivoluzione pacifica a Secondigliano”.
Questa frase è il miglior modo di presentare il libro. Parla di una Secondigliano che ha fatto da palcoscenico alla peggiore faida tra camorristi degli ultimi trent’anni. Ma l’argomento principale è la rivoluzione pacifica, silenziosa e non, che il quartiere sta affrontando ogni giorno per donare un’altra prospettiva a Secondigliano e alla periferia nord.
Vincenzo Strino nel 2014 ha fondato il Larsec, un progetto che mira a diffondere una nuova prospettiva di Secondigliano, quella culturale e positiva di cui il quartiere ha bisogno. Non si tratta di un’associazione il cui scopo è combattere la camorra ma di aiutare e sensibilizzare i ragazzi e gli abitanti di un quartiere di Napoli a volte troppo denigrato.
Il libro inizia con l’immagine della chiesa cinquecentesca dei Santi Cosma e Damiano ed un funerale. Un ragazzo detto il “Ciclone” morto a soli 22 anni. Era un ragazzo che si era schierato con gli scissionisti che volevano vendetta contro il clan dei Di Lauro.
Ma VIII Municipalità di Napoli ed in generale l’area nord da ormai qualche anno non somiglia più a quella degli inizi del 2000, in cui i ragazzi morti ormai non facevano più scalpore e tra le strade insorgeva una “guerra”. Oggi non c’è più il terrore di camminare per le strade di Secondigliano. Oggi c’è il desiderio di creare qualcosa di meglio, il desiderio di dimostrare che c’è altro oltre la criminalità.
Strino infatti mostra anche la bellezza ed i luoghi di una periferia indubbiamente difficile, ma anche caratteristica e tutta da scoprire. Un periferia ricolma di storia e di racconti che sorprendono chi per anni l’ha considerata solo degradante.
Vincenzo Strino con il Larsec nel 2014 decide “di fondare qualcosa di rivoluzionario”. La rivoluzione che non si intende come “mettersi una bandana arancione in testa e sparare frasi ad effetto, ma incidere in quei luoghi dove non arriva lo Stato”.
“Cronisti Scalzi”, è la nuova collana della IOD edizioni dedicata alla memoria di Giancarlo Siani, un giornalista napoletano ucciso dalla camorra del 1985. Lo scopo è quello di raccogliere storie, racconti di giovani cronisti delle periferie “impegnati a resistere a un giornalismo che va sempre più adeguandosi al conformismo del pensiero dominate e ai poteri forti“. Il giovane cronista Strino sarà il primo pubblicato di una serie. Prossimamente sarà la volta di Vincenzo Sbrizzi con “Napoli Negra”.