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Vaccino, collega di Sonia Battaglia in ospedale per trombosi: aveva ricevuto il lotto sequestrato

Un collega di Sonia Battaglia, Aldo Puopolo, è finito in ospedale con una trombosi alcuni giorni dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca. All’uomo sarebbe stato somministrato il lotto sequestrato in seguito per accertamenti. A denunciare l’accaduto è la figlia Edda Puopolo, che con un post pubblicato sui social vuole richiamare l’attenzione sulla vicenda:

VI PREGO DI SPENDERE 2 MINUTI DEL VOSTRO TEMPO PER LEGGERE CIÒ CHE HO DA DIRVI E CONDIVIDERE. È DAVVERO IMPORTANTE. Stanotte mio padre, collega della povera e compianta Sonia Battaglia, segretaria all’Itis Medi di San Giorgio a Cremano, ha rischiato di morire per trombosi, 2 settimane dopo aver effettuato il medesimo vaccino Astrazeneca.

Attualmente è ricoverato in codice rosso e ha riportato serie conseguenze che i medici stanno ancora valutando. La situazione è molto seria. Ma quante vittime come la povera Sonia ci devono essere prima di avere risposte chiare in merito a questo vaccino? Nessuna correlazione è stata ufficialmente confermata, mio padre sta ancora facendo numerosi accertamenti, ma personalmente non credo nelle coincidenze, questo non può essere un caso.

È il frutto di un sistema che non regge e che fa acqua da tutte le parti, a discapito della nostra salute! Io non sono nessuno per dirvi cosa fare, ma vi prego, valutate bene se fare il vaccino e quale fare! Parlo per esperienza”, conclude Edda Puopolo.

La figlia chiede quindi che si getti luce sull’intera vicenda. Nel frattempo, anche in Campania sono riprese le vaccinazioni con AstraZeneca, dopo che l’Ema non ha riscontrato alcun nesso causale tra i casi di trombosi (verificatisi in una piccola percentuale della popolazione vaccinata) e la somministrazione del farmaco. Sono in molti, tuttavia, quelli che hanno rinunciato alla propria dose in seguito alle notizie nefaste degli ultimi giorni.

VI PREGO DI SPENDERE 2 MINUTI DEL VOSTRO TEMPO PER LEGGERE CIÒ CHE HO DA DIRVI E CONDIVIDERE. È DAVVERO…

Pubblicato da Edda Puopolo su Domenica 21 marzo 2021