Sul caso Astrazeneca è intervenuto anche Antonio D’Amore, direttore sanitario dell’Asl Napoli 2 Nord, ribadendo la necessità di proseguire con la somministrazione dei vaccini visto anche il maggior tasso di occupazione delle terapie intensive da parte dei giovani.
Nel corso della trasmissione radiofonica ‘Barba&Capelli’, su Radio Crc Targato Italia, ha dichiarato: “Vorremmo tanto che fosse tutto passato. Purtroppo non è ancora così. Si sta lottando e ci sono comportamenti che generano un contagio elevato che ha abbassato l’età a 40-50. Ci sono giovani in terapia intensiva”.
Un allarme lanciato dallo stesso Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che nel corso del suo ultimo aggiornamento alla cittadinanza ha reso noto lo stato di occupazione delle strutture ospedaliere: “Abbiamo anche in Campania qualche ragazzo in terapia intensiva. Parlo di ragazzi di 16-18 anni. Vi prego di capire che parliamo di situazioni delicate”.
Di qui l’idea di estendere la campagna vaccinale anche ai più giovani. Lo stesso D’Amore ha fatto leva sui benefici del vaccino: “Ora c’è la battaglia di vaccinare tutte le persone possibili. Siamo a 100 mila vaccinazioni di cui 75 mila prime dosi. Abbiamo aperto altri centri per evitare che le persone debbano allontanarsi per raggiungere la sede”.
Tuttavia, con gli eventi avversi, registrati a seguito della somministrazione di AstraZeneca, bisogna fare i conti con la riluttanza di buona parte della cittadinanza nei confronti del farmaco. Eppure, l’Ema ne ha revocato la sospensione non avendo accertato nessun nesso tra eventi trombo-embolici e vaccini.
D’Amore ha spiegato: “In questi giorni ci sono stati code e disguidi perché la comunicazione nazionale e internazionale su AstraZeneca ha creato molta confusione. Facciamo i vaccini, facciamolo in sicurezza: dietro c’è la scienza”.