Il premier Mario Draghi ha parlato oggi in conferenza stampa della situazione covid in Italia. L’rt Nazionale nell’ultima settimana è sceso a 1.08 ma ciò non deve far abbassare la guardia, per questo le misure restrittive rimarranno fino a fine aprile. Draghi però ha annunciato l’apertura delle scuole, fino alle medie anche in zona rossa.
Queste le parole del presidente del Consiglio che inizia a parlare dei risultati conseguiti ieri nel Consiglio Europeo e sulla scelta di alcune Regioni (come la Campania) di stringere accordi per il vaccino russo:
“Starei attento a fare questi contratti perché per esempio ieri la Presidente della Commissione ha messo in luce che il vaccino russo ha una produzione massima di 550 milioni di dosi di cui il 60% destinato in Russia, il restante 40% agli altri paesi. E’ un vaccino di due dosi e non è stata ancora presentata formale domanda di approvazione all’Ema che comunque sta facendo una review e non si pronuncerà prima di tre o 4 mesi. Sarà quindi disponibile solo nella seconda parte dell’anno”.
Sugli operatori sanitari che rifiutano il vaccino:
“Il governo intende intervenire assolutamente. Non va bene che operatori non vaccinati siano in contatto con malati. La ministra Cartabia sta preparando un provvedimento a riguardo con sanzioni ancora da vedere”.
Spiega Speranza:
“L’adesione del personale sanitario è stata rilevante, è importante sottolinearlo. Intereremmo su una quota molto residuale”.
Sulla cabina di regia appena conclusa, Draghi annuncia l’apertura delle scuole:
“Fino alla prima media le scuole saranno aperte anche in zona rossa. Il ministro Bianchi sta lavorando affinché avvenga in modo ordinato, in alcuni casi sarà possibile effettuare dei test prima dell’ingresso degli studenti. Siamo arrivati a questa decisione perché nell’ultima cabina di regia è emersa una diminuzione del tasso di crescita di contagi e anche nel livello dei contagi. Il resto rimane molto critico però la volontà complessiva era utilizzare questo spazio per la scuola fino alla prima media. Ciò aumenta le forme di contagio, sappiamo che la scuola fino alla prima media non è fonte di contagio o per lo meno lo è in forma limitata. E’ il trasporto e le attività parascolastico a essere difficilmente controllabile. Tutti gli altri provvedimento restano fermi. La sensazione è che bisogna lavorare tutti insieme. La chiusura dipende solo dai dati che vediamo, dopo questo anno di sofferenza sappiamo qualcosa di più sui posti di contagio, queste misure non sono campate per aria. E’ desiderabile riaprire, quando dipende solo dai dati, se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri. Non abbiamo discusso sul prolungamento dello stato di emergenza. Oggi è abbastanza facile criticare con il senno di poi le decisioni prese. Per il futuro contrattare tutti insieme, ci sono 55 siti nuovi in Europa per la produzione dei vaccini. Io mi vaccinerò con Astrazeneca la prossima settimana spero, ho fatto la prenotazione. Non escludo cambiamenti in corso, la situazione va monitorata giorno per giorno, settimana per settimana”.
Speranza:
“L’rt di questa settimana è 1.08, per la prima volta dopo 6 settimane è in decrescita. Stessa cosa vale per il tasso di incidenza sceso sotto 150”.
Sulla scelta dei governatori, come De Luca di chiudere le scuole, Draghi afferma:
“Dovranno essere riconsiderate alla luce di una riaffermazione del governo per l’obiettivo primario della politica del governo che è avere le scuole aperte”.
Sui vaccini bloccati, Draghi spiega:
“Non ne usciamo con i blocchi ma con la produzione dei vaccini. Ciò ci darà fiducia sapendo che possiamo viaggiare, tornare a costruire le nostre relazioni e non far ammalare. Questo lungo periodo di contenimento ha provocato una depressione e perdita di interesse nel lavoro, nel futuro. Bisogna tornare ad avere gusto del futuro. Con Germania abbiamo detto no a cambio distribuzione vaccini”.
Sui ristori:
“L’assegno unico di 250 euro dal primo luglio sarà più alto per i disabili”.