Napoli – È di due giorni fa la notizia della dell’accordo raggiunto tra la Regione Campania e un fondo russo per l’acquisizione di dosi del vaccino Sputnik, che potrà essere consegnato non appena giunga il via libero da parte dell’Ema o dell’Aifa. Contratto sul quale ha espresso dei dubbi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, una posizione verso cui è già giunta la risposta di Vincenzo De Luca durante l’inaugurazione avvenuta oggi a Camposano di Centri di vaccinazione pubblico-privati per pazienti in dialisi.
“Mi auguro che il Governo, anziché raccontare numeri a vanvera, si impegni affinché l’Aifa verifichi i vaccini Sputnik in tempi rapidi, non nell’arco di mesi. Non siamo nell’ordinaria amministrazione, ma in guerra poiché sono vaccini già somministrati a milioni di cittadini, si può tranquillamente testarne l’efficacia in un mese, non in 6. È quello che chiediamo a Governo e Aifa”.
Mario Draghi nella conferenza stampa tenutasi venerdì aveva affermato in merito al contratto concluso dalla Campania per l’acquisizione di Sputnik: “Starei attento a fare questi contratti perché ieri la presidente della Commissione europea ha messo in luce come, da un’indagine fatta dalla Commissione, loro possano produrre massimo 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il resto in vari siti internazionali. Non è stata ancora presentata formale domanda all’Ema. È comunque un vaccino in due dosi, a differenza di Johnson&Johnson e se va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno”.
Un pensiero che evidentemente è apparso fin troppo attendista a Vincenzo De Luca, che al contrario ha cercato di muoversi in anticipo facendo fede a quanto pronunciato più volte da un anno a questa parte, ossia che la lotta alla pandemia è paragonabile ad una guerra e – dunque – bisogna lavorare di più e più intensamente di quanto concesso in tempi di ordinaria amministrazione.