La Campania, nonostante una leggera diminuzione del numero di contagi covid, resta in zona rossa. Ancora alta la pressione sugli ospedali con un numero di sintomatici che preoccupa (ieri erano pari al 60% dei positivi totali). Ora a parlare dell’evoluzione del virus è Alessandro Perrella. L’infettivologo dell’Ospedale Cardarelli di Napoli è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Barba&Capelli’ su Radio Crc Targato Italia.
Perrella ha spiegato la situazione nella nostra Regione:
“In Campania stiamo vedendo una tendenza di diminuzione del contagio con la zona rossa. Questo ci fa capire che il punto fermo è il distanziamento sociale. Al Cardarelli arrivano molte patologie e così si è avuta la fortuna-sfortuna di rilevare molti sintomi. Tra le manifestazioni registrate ci sono soggetti con fenomeni come gli ictus cerebrali. Se oggi avessimo il 100% dei vaccinati tra i soggetti infettati vedremmo comunque dei sintomi e come negli Usa abbiamo persone che continuano ad avere manifestazioni dopo 6-7 mesi. C’è poi un incremento dei vaccini con la struttura messa in campo dalla Regione Campania. È un percorso simile a quello del Regno Unito, speriamo di ottenere gli stessi risultati”.
L’infettivologo però frena, la diminuzione dei casi infatti non è sempre correlata al numero di vaccini effettuati in Regione:
“La correlazione non è direttamente associata ai vaccini. Aver avuto un numero alto di vaccinazione non determina poca mortalità, ma abbassa la possibilità di contagio per quelle persone più fragili. Il traguardo dei colleghi inglesi è il frutto di un lavoro importante di capillare vaccinazione contro il Covid. Questo ci fa capire quanto sia fondamentale vaccinare la popolazione”.
Anche i vaccinati poi dovranno continuare ad indossare la mascherina e mantenere le distanze:
“Chi è vaccinato deve continuare ad usare la mascherina e a lavarsi le mani perché il vaccino non conferisce una barriera definitiva. Solo quando cambierà lo scenario epidemiologico nazionale si potrà abbandonare la mascherina”.