L’Ema si è nuovamente espressa sul caso AstraZeneca sostenendo che il nesso causale tra trombosi e vaccino non è stato ancora dimostrato ma non sarebbe da escludere. La questione sarà al centro della riunione del comitato di farmacovigilanza Prac prevista per oggi.
All’interno di una nota, pubblicata sul sito dell’Agenzia Europea del Farmaco, si legge: “Al momento la revisione non ha identificato alcun fattore di rischio specifico, come l’età, il sesso o una precedente storia medica di disturbi della coagulazione, per questi eventi molto rari. Un nesso causale con il vaccino non è dimostrato ma è possibile. Ulteriori analisi sono in corso”.
In generale: “Come comunicato il 18 marzo, l’EMA ritiene che i benefici del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del COVID-19, con il rischio associato di ospedalizzazione e morte, superino i rischi di effetti collaterali”.
Dunque, sembrerebbero da escludere eventuali rischi legati all’età, al sesso o altri fattori legati al quadro clinico del paziente. Intanto il vaccino, finora conosciuto con il nome della casa produttrice AstraZeneca, ha cambiato nome in Vaxzevria. La stessa Ema ha approvato il cambio di denominazione a seguito della richiesta presentata dall’azienda stessa.
Sul sito dell’ente è stato pubblicato anche il nuovo bugiardino del farmaco. Tra le avvertenze speciali e precauzioni di impiego si riportano i rischi di trombocitopenia e disturbi della coagulazione: “È stata osservata molto raramente una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi accompagnata da sanguinamento, in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. Ciò include casi severi che si presentano come trombosi venosa, inclusi siti insoliti come trombosi del seno venoso cerebrale, trombosi della vena mesenterica e trombosi arteriosa, concomitante con trombocitopenia”.
Sia Ema che Aifa, per consentire maggiori standard di sicurezza, hanno elencato una serie di sintomi ai quali bisognerebbe prestare attenzione a seguito della somministrazione, così come accade per qualunque farmaco. In alcuni casi, sarebbe opportuno consultare tempestivamente un medico.