Con l’entrata in vigore del nuovo Dpcm è previsto il rientro in classe anche in zona rossa ma in Campania alcuni Comuni hanno deciso di prolungare la chiusura delle scuole a causa dell’elevata circolazione del covid.
Stando al testo normativo del provvedimento attualmente in vigore: “Dal 7 al 30 aprile è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi”. Tale disposizione: “Non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome”. Dunque, il Presidente De Luca, più volte orientato alla chiusura degli istituti, non avrà più la facoltà di prendere decisioni diverse da quelle nazionali in campo scolastico.
Tuttavia, se le Regioni non possono emanare ordinanze più restrittive, ai Comuni è stata data la possibilità di valutare, sulla base della situazione sanitaria locale, provvedimenti specifici in merito. Ciò ha consentito ad alcuni sindaci campani di prorogare la chiusura delle scuole propendendo ancora una volta per la Dad.
Giosuè D’Amora, primo cittadino di Santa Maria la Carità, in provincia di Napoli, ha disposto la sospensione delle attività in presenza almeno fino al 13 aprile. Una scelta dettata da un quadro epidemiologico ancor troppo rischioso: “Mi è stato confermato addirittura un peggioramento dell’indice dei casi dalla settimana precedente, facendo passare il nostro Comune ad un livello d’allerta rosso”.
“Questi elementi evidenziano un rischio estremamente elevato di diffusione del covid e delle sue varianti in ambiente scolastico e io, come massima autorità sanitaria sul territorio, non permetterò che ciò accada. Sono cosciente che la scuola in Dad non può essere paragonata a quella in presenza, ho un figlio anche io. Ma non mi ‘laverò le mani’ sapendo le nostre odierne problematiche”.
Sulla stessa scia i sindaci di Parete ed Alife, due Comuni del Casertano. Il primo, Gino Pellegrino, ha dichiarato: “L’ultimo Decreto prevedendo la riapertura delle scuole e limitando i poteri dei sindaci non mi ha fatto dormire la notte. Tuttavia, in considerazione dell’elevato numero di contagi, anche tra ragazzi in età scolastica, ho deciso di sospendere le attività didattiche in presenza fino al 9 aprile”. Il secondo, Maria Luisa di Tommaso, ha firmato un’ordinanza che dispone la chiusura delle scuole fino al 21 aprile.
In provincia di Avellino sono già quattro i Comuni orientati a ritardare il rientro in aula degli alunni previsto per domani. Il sindaco di Serino, Vito Pelosi, con apposita ordinanza, ha prorogato le misure precedenti fino al 12 aprile: “Attraverso un’attenta analisi della situazione epidemiologica, a tutela della salvaguardia della salute dell’intera comunità, aspetto prioritario e fondamentale in questo momento, l’amministrazione ha deciso la sospensione delle attività didattiche in presenza fino a nuova comunicazione”.
Anche ad Avella e Santa Lucia di Serino è stata preannunciata la decisione alla quale seguirà un’apposita ordinanza. Quanto al Comune di Montemiletto quest’ultima è già stata diffusa e prevede la sospensione delle attività didattiche in presenza fino al 24 aprile.