L’associazione ‘Nessuno Tocchi Ippocrate’ denuncia l’ennesimo episodio di aggressione verbale ai danni del personale dell’ospedale Santobono di Napoli. I familiari della piccola paziente giunta al nosocomio avrebbero preteso l’esecuzione di esami ritenuti superflui dai sanitari in servizio.
La piccola, di 15 mesi, è stata portata al pronto soccorso per febbre ed è stata visitata nell’area dedicata al percorso covid. La febbricola, come riferito dalla madre, sarebbe comparsa il giorno precedente e curata con Bentelan, su consiglio del pediatra privato.
I medici, a seguito del quadro clinico-amnestico rilevato, hanno proceduto alle dimissioni con indicazioni sulla gestione a domicilio. Tuttavia la madre, accompagnata dalla nonna ed altri familiari, in costante contatto col pediatra, avrebbe richiesto con insistenza di intervenire praticando ulteriori accertamenti.
L’associazione racconta: “La madre, la nonna ed altri familiari, presenti nella sala d’attesa covid e più volte invitate ad allontanarsi, insistevano sulla necessità di praticare esami ematochimici su indicazione di un pediatra che avrebbero consultato”.
“Seguiva, dunque, tramite cellulare della madre, tenuto in modalità vivavoce, il colloquio telefonico tra medico di guardia e il sedicente collega che insisteva per l’esecuzione degli esami e, assumendo un tono istigatorio, invitava i familiari a pretendere gli approfondimenti diagnostici da lui, inappropriatamente, ritenuti necessari”.
“A quel punto la madre, la nonna e l’altra accompagnatrice assumevano un tono aggressivo passando ad ingiurie e gesti minacciosi. La signora qualificatasi come ‘nonna’ batteva più volte la mano sulla scrivania e si avvicinava ‘vis à vis’, nonostante l’invito a calmarsi ed i ripetuti tentativi di tornare a un confronto civile”.
A quel punto, allertati dalle urla, sono giunti altri colleghi accompagnati dalle guardie giurate. Poco dopo sono arrivati gli agenti della Polizia di Stato che hanno avviato le procedure di identificazione dei presenti raccogliendo le relative deposizioni. La madre della bambina, in presenza dei poliziotti, avrebbe deciso di rifiutare il ricovero.
Vincenzo Tipo, direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale Santobono, ha commentato: “É vergognoso che insieme alla ripresa degli accessi in PS siano riprese le aggressioni nonostante il massimo impegno e l’altissima qualità delle cure che stiamo fornendo in questo periodo di grande carico di lavoro. Ma è ancora più grave che un collega, o sedicente tale, abbia istigato i familiari all’aggressione”.
“Ho avuto assicurazioni dai vertici aziendali che verranno messe in atto tutte le misure di cautela del collega aggredito e si valuteranno le azioni legali eventuali verso gli aggressori. Così come si segnalerà all’Ordine dei Medici, il collega che ha indotto i familiari ad un tale deplorevole atteggiamento”.