Reddito di cittadinanza percepito illegalmente nel Casertano. I carabinieri del Comando Provinciale di Caserta hanno svolto un’attività di verifica dei percettori del reddito di cittadinanza e che ha riguardato un’utenza di 3300 beneficiari. Secondo la fonte Ansa, le denunce partite sarebbero su più fronti. Sono 84 le persone denunciate in quanto risultate percettori del reddito senza averne i requisiti necessari, mentre altre 18 persone sono state segnalate all’Inps per interruzione del sostentamento, in quanto scoperte mentre prestavano attività lavorativa o in quanto destinatarie di misure cautelari personali. In totale l’importo sottratto alle casse dello Stato è di 500mila euro.
Non solo, tra le persone rientranti nel giro di indagine dei carabinieri, ben 57 persone sono risultate con precedenti penali, tra cui 5 di queste appartenenti alla criminalità organizzata. Tra i furbetti, anche persone che hanno dichiarato il falso, dichiarando una residenza fittizia, diversa da quella in reale uso, per non risultare nello stesso nucleo familiare di altri percettori di reddito e per non dichiarare il possesso di immobili, con conseguente scoperta di redditi molto alti. In particolare, sono state riscontrati molte incongruenze pure in presenza di persone soggette a sentenze definitive di condanna per reati per i quali non è possibile ricevere il reddito di cittadinanza. Sono emerse, inoltre, anche irregolarità sul territorio nazionale da parte di cittadini stranieri che avrebbero ottenuto il reddito senza averne tutti i diritti o la mancanza del requisito dei 10 anni di residenza in Italia.
La scoperta di tali attività illecite, è stata possibile grazie all’incrocio di dati e prove ottenute nel corso di servizi dei carabinieri sul posto, rendendo così possibile l’acquisizione di foto che testimoniano le varie irregolarità che sarebbero avvenute nelle procedure di dichiarazione del possesso dei requisiti. Ad oggi, dopo innumerevoli notizie del genere, resta ancora un mistero di come sia possibile far andare avanti determinate pratiche, ricevendone l’approvazione, seppur non in possesso di tali diritti.