Nel corso di quest’anno di pandemia, tra i settori che più ne hanno risentito del Covid, c’è senza ombra di dubbio quello del turismo. Un anno sicuramente non facile, che ha visto piegare in due le attività di molti imprenditori e non, albergatori, ristoratori, affittuari. Ha visto svuotarsi le città d’arte, i piccoli borghi, i capoluoghi di provincia. Ha visto la chiusura dei luoghi di cultura, i musei, i cinema, le mostre. Tutto questo con conseguenze a dir poco disastrose.
Secondo gli ultimi dati Istat, in merito all’andamento della domanda turistica nel 2020, sarebbero 178 milioni di pernottamenti persi nell’anno della pandemia rispetto al 2019, registrando quasi un dimezzamento della richiesta (-43,5%). Mentre i viaggi degli italiani nel 2020 hanno toccato il minimo storico di 37 milioni e 527 mila pernottamenti, rispetto ai 231 milioni e 197 mila pernottamenti del 2019, registrando anche qui un -47,3% che riguarda in particolare vacanze e viaggi di lavoro.
L’analisi dell’Istat, infatti, sottolinea come le prime due cose ad essere state ridotte dalle abitudini degli italiani sono proprio le vacanze di piacere e i cosiddetti viaggi business, dimostrando come i continui cambiamenti di normative, le restrizioni alle attività praticabili, la mancanza di direttive comuni in tutta Europa, abbiano portato 11 persone su 100 a rinunciare di fare un viaggio.
Tra le strutture ricettive, le più colpite sono gli alberghi che hanno registrato un calo parli al 62,2% di notti, mentre per i mezzi di trasporto rispetto al 2019, i viaggi in aereo crollano del 74,9%, quelli in treno del 59,6%, registrando invece un aumento considerevole dell’utilizzo dell’automobile per l’81% degli spostamenti rispetto al 65,4% del 2019.
Con l’avvicinarsi di una nuova stagione estiva e con la nuova gestione del Covid, in termini di vaccini, è inevitabile pensare a come sarà la ripresa dell’intero comparto turistico, a quali saranno i provvedimenti attuati e se si potrà riprendere a lavorare in maniera sicura, permettendo così a tutti di ritornare progressivamente ad una vita normale.