Covid, carenza di vaccini in Campania: “Le dosi in arrivo finiranno in pochi giorni”


La campagna vaccinale in Campania continua a risentire della carenza dei vaccini, così come sottolinea l’Unità di Crisi Regionale illustrando l’attuale situazione all’Ansa. Le strutture e il personale si sono rivelati all’altezza della campagna ma la disponibilità di dosi continua ad essere scarsa.

Campania, carenza di vaccini: “Scorte per pochi giorni”

Una situazione lamentata più volte dal Presidente De Luca che ha parlato di una vera e propria sperequazione ai danni del Sud. Riprendendo le parole del Premier Draghi, nel corso della sua ultima diretta, proprio a lui si è rivolto dicendo: “Ancora oggi la Campania è quella che ha ricevuto la quantità minore di vaccini in percentuale alla sua popolazione. Ho ascoltato un grido di dolore e indignazione del Presidente del Consiglio rispetto a qualche 30enne che ha scavalcato un ultra 70enne nella vaccinazione. Bene, io con rispetto mi rivolgo a Draghi dicendogli: con quale coscienza si può togliere ai cittadini campani una quantità di 210 mila dosi di vaccino?”

Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare circa 148 mila dosi di vaccino Pfizer, un quantitativo, a detta dell’Unità di Crisi, ancora insufficiente che non consentirebbe di soddisfare la richiesta, avanzata dal commissario Figliuolo, delle 50 mila somministrazioni al giorno. Nel giro di tre giorni, infatti, le scorte sarebbero destinate a terminare.

“L’arrivo delle 148 mila dosi di Pfizer è previsto per mercoledì, due giorni dopo rispetto al lunedì, giorno in cui ci venivano mandati. Ovviamente in una settimana, anzi in sei giorni, li bruciamo tutti facendo 25 mila dosi al giorno. Lavoriamo, come si dice a Napoli, ‘scannati’, ma questo succede già da tempo. Dovremmo avere target di vaccinazioni alti ma come ogni giorno i direttori delle Asl si sentono per mandarsi vicendevolmente mezza piastra di dosi per completare la giornata ad Avellino o Caserta” – spiegano.

Ancora una volta, come denunciato dal Governatore De Luca, le strutture sanitarie non sono in grado di programmare in anticipo le operazioni a causa dei continui cambiamenti dei piani di consegna previsti: “Ci dicono che ad aprile dovremmo avere dosi aggiuntive ma a noi per ora arriva il target precedente. Su AstraZeneca non abbiamo alcuna comunicazione, su Moderna non ci hanno detto nulla. Su Johnson hanno parlato di 15 mila dosi dopo il 16 aprile, cosa ci facciamo? È un numero bassissimo”.

Dunque, il target delle 500 mila dosi appare ancora lontano, nonostante la disponibilità di strutture adeguate e personale qualificato: “A Figliuolo diciamo che siamo pronti a fare tutti i numeri che chiede ma se ci mandano le dosi. Ad esempio, l’hub di Capodichino al momento è in stand-by perché ha bisogno di dosi per somministrare migliaia di vaccini al giorno”.

Intanto, il Presidente De Luca punta a riempire tale vuoto con l’arrivo del vaccino Spuntnik. La Regione ha già stipulato un contratto di fornitura con l’azienda farmaceutica russa ma bisogna attendere il pronunciamento dell’Ema o dell’Aifa. A tal proposito, De Luca si è rivolto ancora una volta a Draghi: “Con quale coscienza, dico al Governo italiano, tolleriamo che l‘Aifa continui a dormire anziché valutare questo vaccino?”

 

 


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