18 morti per trombosi venosa a due settimane dall’inoculazione del vaccino AstraZeneca su 25 milioni di dosi iniettate. Sono i numeri della paura che avevano bloccato per qualche giorno l’utilizzo del vaccino anti-Covid. Cifre pubblicate dall’EMA (Agenzia Europea per i medicinali) che trova un possibile collegamento tra il siero iniettato e i casi di trombosi.
Secondo il rapporto sono in totale 86 i casi di trombosi venosa, di cui 62 al seno venoso cerebrale e nei restanti 24 casi si parla di trombosi venosa spalancnica. Il primo caso, quello più diffuso, riguarda i coaguli nelle vene del cervello mentre nel secondo le vene dell’addome. L’EMA conclude non escludendo il nesso causale ma sostiene, in virtù del numero dei casi, che si tratta di “rari e insoliti coaguli di sangue associati a un basso numero di piastrine dovranno essere elencati tra i possibili effetti collaterali di Vaxzevria”.
L’Agenzia tiene a precisare che i benefici del vaccino superano di gran lunga i possibili rischi legati agli effetti collaterali da trombosi. 3 casi segnalati ogni milione di vaccinati a dispetto del numero dei deceduti per Covid che ad oggi conta nel mondo quasi 3 milioni.
Lo studio precisa che i rari effetti collaterali sono avvenuti principalmente in donne di età media inferiore ai 60. Per questo motivo l’Italia consiglia la somministrazione agli over 60 e anche gli altri Paesi dell’Europa continentale si sono affrettati a porre dei limiti d’età.
Ci vorranno probabilmente degli anni per stabilire con certezza il nesso causale trombi-decesso e quali siano i meccanismi che innescano una reazione che può divenire fatale per l’individuo vaccinato. L’EMA nel suo rapporto ipotizza che si tratti di una risposta immunitaria “Una spiegazione plausibile per la combinazione di trombi e piastrine basse è una risposta di tipo immunitario, che porta ad una condizione simile a quella osservata a volte nei pazienti trattati con eparina (trombocitopenia indotta da eparina – HIT)”.
C’è anche un elenco dei sintomi. Dei campanelli d’allarme che nei giorni immediatamente successivi al vaccino dovrebbero portare ad un accertamento medico per evitare la manifestazione dei trombi o comunque un tardivo intervento:
L’EMA in sostanza conferma la correlazione tra vaccino e trombosi, seppur in rarissimi casi. L’esperienza maturata porta a definire che i casi accertati sono avvenuti in donne under 60. Solitamente entro le due settimane dalla somministrazione e limitatamente alla seconda dose. Inoltre l’Agenzia al momento non è riuscita ad individuare se esistono dei fattori predisponenti alla formazione di un trombo post vaccino.