Allo Spallanzani di Roma partirà la sperimentazione di un nuovo mix di vaccini, in particolare quello prodotto da AstraZeneca in combinazione con altri, compreso il candidato russo Sputnik.
Circa 600 volontari, che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca, si sottoporranno al richiamo con un vaccino diverso rispetto a quello precedentemente inoculato. Dunque, riceveranno la seconda dose con Pfizer, Moderna o Sputnik. Quest’ultimo non fa parte dei vaccini contrattualizzati dall’Unione Europea ma la Campania ha già stipulato un contratto di fornitura, valido soltanto a seguito del pronunciamento dell’Aifa.
L’obiettivo dello Spallanzani si spinge anche sulla valutazione dell’efficacia del vaccino russo, sfociato nella firma di un memorandum di collaborazione scientifica con il centro Gamaleya e il fondo russo degli investimenti diretti. La stessa Regione Lazio ha comunicato: “Saranno due le direttrici dello studio sullo Sputnik V non appena ci sarà l’ok di AIFA: da una parte si approfondirà l’efficacia del vaccino russo sulle varianti, dall’altra verrà avviata una sperimentazione su 600 volontari che hanno già avuto la prima dose di vaccino con astrazeneca ai quali verrà somministrata la seconda dose di altri vaccini, ovvero Pfizer, Moderna e Sputnik”.
L’analisi sarà condotta in collaborazione con i colleghi russi che, entro la settimana prossima, giungeranno in Italia: “Gli scienziati russi che hanno sviluppato il vaccino anti-Covid19 Sputnik V saranno a Roma, all’INMI Spallanzani, per l’avvio della collaborazione sulla sperimentazione dell’efficacia del prodotto rispetto alle varianti. Oltre alla visita dei ricercatori, l’Istituto Gamaleya invierà presto le dosi e il materiale biologico”.
L’accordo è stato presentato questa mattina dal direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani, Francesco Vaia, dal direttore scientifico Giuseppe Ippolito e dall’assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Intanto la campagna vaccinale si avvale di un quarto vaccino prodotto dalla Johnson&Johnson. Come nel caso di AstraZeneca, ora ribattezzato Vexzevria, anche il nuovo arrivato è oggetto di indagini da parte dell’Ema a seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi. Intanto gli Stati Uniti hanno deciso di sospenderne l’utilizzo in via precauzionale.