Ora è ufficiale, se ne parlava da tanto tempo ma solamente ieri sera è arrivata l’ufficialità: la SuperLega è realtà. Con un comunicato le 12 squadre partecipanti hanno annunciato il progetto che forse potrebbe partire già ad agosto 2021.
“Dodici prestigiosi club europei di calcio hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori.
AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur hanno tutti aderito in qualità di Club Fondatori.
I Club Fondatori si sono posti l’obiettivo di migliorare la qualità e l’intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione, e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente“.
“Il nuovo torneo annuale fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega. Questi contributi di solidarietà saranno sostanzialmente più alti di quelli generati dall’attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club“.
Duro l’attacco sia della Fifa che della Uefa, che minacciano le squadre partecipanti di essere escluse dalle competizioni nazionali, così come i propri giocatori dagli impegni delle proprie nazionali.
Tutta una questione di business insomma. Il calcio, quello vero, quello che ha fatto appassionare i tifosi, buttato via così perché sta diventando sempre più una questione aziendale. Un atto criminale contro i tifosi che dall’alba dei tempi seguono la propria squadra in giro per l’Europa e il proprio Paese.
Una piccola squadra, se il progetto va in porto, non potrà più sognare di qualificarsi nella massima competizione europea e calcare l’erba del Santiago Bernabeu di Madrid o del San Siro di Milano. Soltanto avidità per far crescere i propri interessi personali, è questa la prima impressione non appena si apprende la notizia.
Una tempesta che potrebbe rivoluzionare completamente il gioco del calcio che in questi anni abbiamo imparato a conoscere e ad amare ma che già da qualche anno sembrava prerogativa solamente dei club ricchi. Il futuro fa paura come sempre, non si sa come si evolveranno le cose in futuro. Potrebbe essere il titolo di un film “La notte che sconvolse il calcio“, ma un film non è e ora tutti dovremmo avere a che fare per l’ennesima volta con l’arroganza e prepotenza dei ricchi.