Le riaperture sono una scelta politica, e la riduzione dei rischio dipende anche dai nostri comportamenti: questo è quanto afferma il virologo Roberto Burioni, che sul suo blog “Medical Facts” commenta la nuova fase che l’Italia si appresta a cominciare.
Il virologo si sofferma anzitutto sulle nuove evidenze scientifiche che possono aiutarci ad affrontare questo periodo con maggiore consapevolezza. “In primo luogo sappiamo (e prima non lo sapevamo: qualcuno lo pensava, ma un conto è pensare un conto è avere la dimostrazione) che il contagio all’aperto è molto più raro“, scrive Burioni.
“Naturalmente se parlate a 10 cm di distanza per mezz’ora o se vi baciate ci si contagia anche all’aperto, ma se ci si comporta in maniera ragionevole è difficile contrarre l’infezione. Ovviamente ‘aperto’ significa un luogo dove l’aria circola liberamente. Se siete in un gazebo con quattro pareti di plastica non siete più all’aperto, ma siete al chiuso.
Inoltre, abbiamo dei vaccini estremamente efficaci, alcuni dei quali (quelli a mRNA) con grande probabilità in grado di impedire la trasmissione. I vaccinati non sono ancora tantissimi, ma comunque sono un numero non trascurabile e si spera che aumenteranno in maniera notevole.
Infine, sappiamo (ed è cosa recentissima, anche per questo vale quanto scritto sopra, un conto è “pensare” un conto è avere il lavoro scientifico che prova la cosa) che grandissima parte delle persone che sono guarite dalla malattia sono protette non come dai migliori vaccini, ma quasi, per diversi mesi. Ufficialmente ci sono quasi 4 milioni di guariti, ma c’è la speranza che siano di più”.
Roberto Burioni, quindi, sottolinea gli aspetti che potranno mitigare il rischio di contagio anche con le riaperture, ma alla fine dell’articolo fa anche due avvertimenti. “Oltre a quanto scritto sopra sappiamo che il contagio al chiuso è facilissimo e con questa nuova variante inglese è più che facilissimo. Quindi massima attenzione quando non siete all’aperto.
La seconda cosa è l’invito a usare questa libertà che ci viene concessa con giudizio, perché se ci comportiamo da idioti potremmo perderla molto a breve per riacquistarla chissà quando, con relativi danni sociali, economici e culturali”.