Sicuramente è vero che anche tra gli opinionisti e gli esperti sarebbe opportuno “lasciare spazio ai giovani”, ma in attesa di giovani all’altezza del compito, non possiamo non notare che ancora una volta un matusalemme della politica possa aiutarci a rimanere vigili e critici di fronte gli eventi.
Oggi Ciriaco De Mita ci spinge a riflettere su alcune confidenze confezionate dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris. “Vorrebbe candidarsi alle elezioni regionali del prossimo marzo”.
Durante la Festa dell’Unità, davanti alla platea dei giovani democratici e a una schiera di giornalisti, il sindaco di Nusco, ex-democristiano, pone degli interrogativi, sottolinea incredibili paradossi, si abbandona a una serie di opinioni condivisibili. Soprattutto ci colpisce la risposta alla domanda di un giornalista: “De Magistris si ricandida? Orribile!”
E ancora De Mita parla a proposito di De Magistris: “Lui pensa alla città metropolitana come a un grande Comune e non essendo riuscito ad amministrare la città, si candida ad amministrare l’aria vasta”, la Regione Campania.
Sicuramente il movimento arancione e il sindaco dissentiranno per le parole dell’ex democristiano, ma se facessimo, solo per un momento, una parziale somma di ciò che è stato fatto a Napoli da De Magistris?
L’attuale sindaco, appena insediato, ha arginato (perché non è stata risolta) la crisi rifiuti, ha boicottato il “carrozzone clientelare” del Forum delle culture (promuovendo un programma di eventi meno costosi, più attraenti, più intelligenti), ha restituito il lungomare ai cittadini (senza provvedere alle misure di supporto alla ztl, che l’avrebbero reso un’opportunità e non una calamità economica per molti commercianti), ha fatto versare nelle casse del Comune, almeno, 55 mln di euro per contravvenzioni agli utenti, ma non ha limitato il dissesto finanziario napoletano, ha appoggiato le misure di austerity e tagliato i servizi sociali (e nel frattempo deciso di praticare le costose analisi del DNA per le feci canine), ha confermato il piano di riqualificazione della ex-zona industriale, dunque nuove costruzioni, nel momento in cui strade, parchi, palazzi, monumenti sono dissestati, crollano, mietono vittime.
Cosa accadrebbe se le dichiarazioni del primo cittadino dovessero essere veritiere, e alla sua candidatura seguisse un successo “populista”? Potremmo assistere a uno stato di abbandono non solo per Napoli ma anche per la Campania tutta? De Mita è stato chiaro, quasi quanto Marlon Brando nel celebre film Apocalypse Now… “l’orrore!” afferrerebbe le nostre menti, i nostri cuori, vedendo De Magistris a capo della regione Campania?
Non possiamo del tutto dissentire dagli allarmismi dell’ex-deputato Dc, ma ancor più orrore ci provoca il nostro prossimo interrogativo, scaturito dalla riflessione suscitataci da De Mita: quali alternative ci sono rispetto a De Magistris?
Non solo orrore, ma un serio panico e, addirittura, malinconia proviamo dopo un interrogativo del genere.
Il fatto è che, per ora, non ci sono alternative a De Magistris, a meno che non si decidesse, comunque, di dare il voto a Lettieri (che diede il colpo di grazia all’Irisbus), o agli sfasciatutto e divisi grillini, o a Casa Pound che – incredibile ma vero – lotta per i lavoratori e gli utenti della Circumvesuviana, o ai comunisti (che rinnegano se stessi).
Panico … panico!