Scuole chiuse a Trentola Ducenta, il sindaco: “I dati sono tali da richiedere misure forti”

Scuola


Con il via libera alla didattica in presenza, sono sempre più i sindaci orientati al ripristino del regime di didattica a distanza come nel caso di Trentola Ducenta, nel Casertano, dove le scuole resteranno nuovamente chiuse fino al 30 aprile.

Trentola Ducenta, scuole chiuse fino al 30 aprile

Ad annunciarlo è stato il primo cittadino: “Oggi abbiamo dovuto chiudere di nuovo le scuole cittadine. Una decisione che abbiamo preso solo dopo aver avuto conferma che i dati della diffusione del contagio fossero tali da richiedere una misura così forte. L’Asl competente ci ha rilasciato il parere favorevole alla chiusura delle scuole, considerata la notevole incidenza del contagio, che supera di oltre il 60% la media regionale, e la diffusione dello stesso tra la popolazione scolastica”.

“Una decisione confortata anche dalla nota dei Medici di Medicina generale e da quella del Comandante della Polizia Locale che rimarcano una circolazione e diffusione notevole del virus” – spiega il sindaco che solo poco prima aveva disposto la chiusura degli istituti fino al 17 aprile. A fronte di un progressivo incremento di casi sul territorio, dopo un breve e parziale rientro in aula per primarie e secondarie, si è ritenuto necessario procedere alla sospensione delle attività in presenza.

Diversi i Comuni che hanno adottato provvedimenti simili e non solo nel Casertano. Anche il sindaco di Marigliano ha disposto la sospensione della didattica in presenza per tutto il mese di aprile, a seguito di diversi focolai rilevati. Diversi, inoltre, i singoli istituti temporaneamente chiusi per casi di contagio.

Si tratta di decisioni sofferte e talvolta criticate. Agli attacchi il sindaco Apicella ha risposto: “Sul web monta la polemica di alcuni che strumentalmente e senza alcuna competenza specifica, senza prendersi la briga di dare un’occhiata ai numeri e alle motivazioni espresse nell’ordinanza, si ergono a paladini della didattica in presenza e confutano le decisioni assunte a tutela dei giovani”.

“A costoro vorrei spiegare che il numero degli attualmente positivi non dà alcuna indicazione della crescita o diminuzione del contagio ma cristallizza un momento rappresentando numericamente solo chi si trova nella condizione di positività. Se, dunque, il numero degli attualmente positivi è inferiore a quello del giorno precedente ciò non significa che la curva del contagio è in discesa”.

“Ai tuttologi del web i dati non servono perché loro conoscono tutte le forme del virus e i modi del contagio. D’altronde  se qualcuno sul web affermasse l’ovvio, e cioè che 2+2 fa 4, sono certo che ci sarebbe il matematico di turno pronto a confutare questa tesi rifacendosi a una teoria della relatività di sua scoperta. Invito i cittadini a stare tranquilli e a tenere presente che tutte le decisioni prese da questa Amministrazione sono dirette a tutelare il bene comune e, in questo caso, la salute pubblica”.


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