Maxi-blitz tra Caserta e Bari- sequestrati beni per un totale di circa 1,6 milioni di euro. Le indagini erano iniziate nel 2018, dopo un sequestro di un capannone-discarica. I rifiuti ritrovati, oltre 600 tonnellate, erano probabilmente provenienti dalla Campania. Dunque la procura ha tentato nuovamente di debellare un’organizzazione criminale che si occupa principalmente di traffico e smaltimento illecito di rifiuti speciali (non pericolosi). Si tratta di rifiuti speciali “di fine nastro”, che dovrebbero essere smaltiti facendo in modo che non pesino sull’ambiente.
Nelle indagini, avviate dalla compagnia di San Severo, sono naturalmente state coinvolte la procura distrettuale antimafia di Bari e la Guardia di Finanza. La procura di Bari ed il servizio centrale investigativo contro la criminalità organizzata, in accordo con il comando dei Carabinieri, hanno disposto misure cautelari per sei persone. Sono coinvolti due imprenditori di Caserta e due del Foggiano. In particolare, il GIP del tribunale di Bari ha disposto due custodie cautelari, un arresto domiciliare e due divieti di dimora tra Puglia ed Abruzzo. Infatti, nel corso delle indagini, i carabinieri hanno trovato delle discariche abusive sia a Chieti che a Foggia. Le discariche erano ben recintate con un’altezza di circa 4 metri per evitare che fossero visibili. La presenza di altri luoghi di deposito fa pensare che si tratti di un traffico sistemico e abituale che porta rifiuti misti dalla Campania alla Puglia ed all’Abruzzo.
Al momento, inoltre, la produzione distrettuale antimafia ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza di terreni e quote finanziarie. Lo scopo è di eliminare completamente quest’organizzazione criminale.