Da lunedì 26 aprile, più della metà delle regioni italiane potrebbe ritornare in zona gialla, per un indice Rt inferiore a 1 e un’incidenza di casi sotto i 200 su mille abitanti. Le regioni sicuramente interessate saranno Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano. In bilico, tra zona gialla e arancione, restano invece Calabria, Sicilia, Basilicata, Campania e Toscana. Il passaggio in zona rossa è previsto per Sardegna, Valle d’Aosta e Puglia.
Per quanto riguarda la Campania, l’Rt ammonta a 1 e l’incidenza dei casi è di 230 ogni 100mila abitanti, perfino ai limiti della zona rossa, ma sembra che il trend sia in miglioramento. La sua promozione a zona arancione risale al 19 aprile, quindi una data troppo ravvicinata per sperare in una zona gialla, dato che il declassamento avviene almeno ogni due settimane. La prima data utile per la quale può essere prevista una zona gialla sembrerebbe il 3 maggio.
Diventare zona gialla vuol dire riapertura per molte attività, soprattutto per quanto riguarda i ristoranti, ai quali sarebbe permesso il servizio ai tavoli sia a pranzo che a cena, con un coprifuoco previsto sempre per le 22:00; inoltre, sarebbero permessi gli spostamenti tra regioni con il cosiddetto “green pass” e il ritorno a scuola al 100%.