Il dottor Ferdinando Carotenuto, medico di base di Boscoreale in pensione, ha lanciato un appello tramite Ansa.it, chiedendo ai medici di base di utilizzare uno specifico farmaco per il diabete, il Sitagliptin, per la cura del Covid, confermandone la sua efficacia. Gli studi sul farmaco sono già in corso in Italia, ma Carotenuto chiede di accelerare il processo di sperimentazione (essendo un farmaco non ancora validato per combattere il Covid), in modo che tutti al più presto possano adottare questo tipo di terapia per bloccare la malattia.
“È noto già da tempo e studi sono in corso in Italia sull’efficacia del Sitagliptin nella lotta al Covid; si tratta di un farmaco utilizzato nella cura del diabete e io stesso ho potuto sperimentare su una trentina di pazienti diabetici – malati più a rischio di altri – la ‘ragionevolezza’ di tale linea terapeutica: sono tutti guariti dalla malattia in una decina di giorni e non hanno sviluppato forme gravi del coronavirus. Ora mi chiedo: perché non estendere in maniera diffusa ai non diabetici, positivi al tampone e nei primi giorni della malattia, la somministrazione del Sitagliptin? Certamente, si potrebbe contribuire alla salvezza di tante vite”, afferma il dottor Carotenuto, secondo quanto riportato da Ansa.it.
“So bene che si tratta di un farmaco non validato, per ora, per combattere il Covid ed è quindi necessario sperimentarlo sia in ambito ospedaliero e rispettando tutte le procedure sia, soprattutto, sul territorio all’inizio del manifestarsi della malattia. Ma, mi chiedo, perché non accelerare su questo terreno?”.
Nella sua esperienza dunque il Sitagliptin ha dato risultati soddisfacenti, “il che induce a pensare che la stessa cosa accadrà anche in altri casi. Un dato è certo – prosegue – non un solo paziente in trattamento con tale farmaco ha avuto disturbi significativi, ma solo lievi e transitori che hanno ridotto notevolmente il consumo di antinfiammatori. Ora è necessario che qualcuno chieda di usare tale farmaco ‘off label’ e vederne in un campione la risposta che sarà verificabile nel giro di 15 giorni. Non capisco il motivo per cui non si debba tener conto di tali osservazioni e del ragionamento fatto per spiegare il meccanismo d’azione del farmaco utilizzato”.
Per oltre 10 anni il dottor Carotenuto si è dedicato allo studio del diabete, dunque conosce bene il farmaco e il suo meccanismo di azione. Il Sitagliptin “bloccando le DPP4, impedisce la distruzione delle incretine prodotte le quali stimolano il pancreas per la produzione di insulina. Negli ultimi mesi, approfondendo lo studio sul Covid, mi sono reso conto che tale farmaco poteva essere utilizzato per impedire al virus di moltiplicarsi.
La spiegazione è la seguente: il virus è protetto da una capsula proteica che possiede una spike la quale funziona d’aggancio sulle cellule e trova come recettore le DPP4 che con la loro azione proteolitica la sciolgono e consentono così al virus di poter entrare nella cellula e moltiplicarsi. Bloccando tale operazione con un farmaco come il Sitagliptin, la spike non può essere sciolta e il virus non può entrare. C’è motivo di pensare che l’ipotesi fatta sia corretta. Ora è il caso di dare una svolta“, conclude Carotenuto.