Covid – Galli parla della variante indiana. La situazione covid in India è davvero catastrofica, sono più di 300mila i contagi che si sono registrati nelle ultime 24 ore ed è così da circa una settimana. Quello che preoccupa, oltre all’emergenza sanitaria del Paese, è la variante covid che è nata in queste ultime settimane, la variante indiana di cui ancora non si conosce molto. Per questo motivo la scorsa domenica, il Ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che vieta gli ingressi dall’India e per chi fosse rientrato prima è tenuto a contattare le autorità.
La variante però è già presente in Italia. Ieri infatti in Veneto sono stati individuati i primi due casi. Due cittadini indiani in provincia di Venezia, sono rientrati dal Paese asiatico verso metà aprile. Segnalato il loro viaggio, si sono messi subiti in isolamento domiciliare preventivo, seguendo le normative italiane. Hanno eseguito il tampone ed è arrivata la conferma che i due avevano contratto la variante indiana.
Sulla variante indiana si è espresso ai microfoni di “INews24” anche Massimo Galli, professore di Malattie Infettive dell’Università Statale di Milano e direttore della clinica malattie infettive dell’Ospedale Sacco. “Non sappiamo ancora quanto la variante indiana, la E484Q, sia più diffusiva, virulenta e cattiva, anche perché ragioniamo in base alla situazione dell’India. Un Paese che conta 1,366 miliardi di persone, tra cui tantissime in situazioni di indigenza, in un contesto di grande popolosità. Tutte connotazioni queste, che rendono difficile confrontare la diffusione e la letalità dell’India con l’Europa“.