La campagna vaccinale è iniziata già da qualche mese ed alcuni Paesi hanno già introdotto un certificato che attesta l’avvenuta immunizzazione: il passaporto vaccinale. Proprio oggi il Parlamento europeo ha adottato la proposta della Commissione per il certificato verde digitale che favorirà gli spostamenti all’interno dell’Ue. Il documento, in formato cartaceo o digitale, attesterà che una persona è stata vaccinata contro il Covid o che è risultata recentemente negativa al virus oppure è guarita dal contagio.
Il nuovo sondaggio di Ipsos condotto per il World Economic Forum rileva che tre adulti su quattro in 28 Paesi del mondo concordano sul fatto che il passaporto vaccinale dovrebbe essere richiesto a tutti i viaggiatori e che sarebbe una misura efficace per rendere più sicuri i viaggi e i grandi eventi. La metà degli intervistati ritiene che il passaporto vaccinale debba essere richiesti per negozi, ristoranti e uffici.
Nella conduzione di quest’ultimo sondaggio per il World Economic Forum, Ipsos ha definito il passaporto vaccinale come un certificato sanitario che proverebbe se un individuo è stato vaccinato contro il Covid-19 o ha testato la propria negatività al virus e che sarebbe accessibile sia in formato elettronico (ad esempio su App per mobile) sia in formato cartaceo.
A livello internazionale, il 78% degli intervistati ritiene sia giusto richiedere il passaporto vaccinale ai viaggiatori che arrivano nel proprio Paese. In Italia, il 79% dei cittadini è d’accordo.
Per il 73% degli intervistati il passaporto vaccinale rappresenta una misura efficace per rendere più sicuri i viaggi e i grandi eventi. In Italia, il 76% dei cittadini è d’accordo, leggermente superiore alla media internazionale.
Il 67% degli intervistati concorda sul fatto che i grandi luoghi pubblici (quali ad esempio stadi e spazi utilizzati per concerti) dovrebbero richiedere un passaporto vaccinale. In Italia, il 72% dei cittadini è d’accordo.
Il 55% degli intervistati ritiene che il passaporto vaccinale debba essere richiesto per negozi, ristoranti e uffici. In Italia il 60% dei cittadini è d’accordo.
In generale, la preferenza verso la richiesta di un passaporto vaccinale tende ad essere più alta tra gli adulti più anziani e quelli con un livello di istruzione superiore.
Dal sondaggio condotto da Ipsos per il World Economic Forum, emerge che in media più di 8 persone su 10 affermano di consentire senza problemi al proprio medico l’accesso ai dati sanitari e registri delle vaccinazioni. Tuttavia, poco più della metà degli intervistati afferma lo stesso rispetto al proprio datore di lavoro, il 50% dei rispondenti rispetto al proprio Governo e soltanto 4 persone su 10 rispetto alle società private.
L’84% degli intervistati afferma di consentire senza problemi al proprio medico l’accesso ai dati sanitari e registri delle vaccinazioni, incluso il 50% che dichiara di sentirsi molto a suo agio. In Italia, la percentuale è pari all’85%, in linea con la media internazionale.
Il 54% degli intervistati ritiene che soltanto le persone vaccinate contro il Covid-19 dovrebbero svolgere attività che coinvolgono grandi gruppi di persone – come ad esempio prendere i mezzi pubblici e partecipare a eventi culturali e sportivi. Invece, per il 46% degli intervistati limitare queste attività ai soli vaccinati è ingiusto per coloro che ancora non hanno avuto la possibilità di fare il vaccino.
Più di 6 adulti su 10 in Brasile (63%), Stati Uniti (62%), Canada (61%), Messico (59%) e Italia (57%) ritengono che le attività che coinvolgono grandi gruppi dovrebbero essere limitate ai soli vaccinati. Al contrario, le maggioranze in Francia (57%), Spagna (55%), Giappone (53%) e Germania (53%) ritengono che sia ingiusto.