Covid, Campania prima regione per attualmente positivi: si rischia la zona arancione
Apr 30, 2021 - Andrea Favicchio
Come ogni settimana la Fondazione Gimbe aggiorna i dati sul covid in Italia. Nel nuovo monitoraggio settimanale della Fondazione si sottolinea come il decremento del numero dei positivi abbia fatto comunque registrare “448mila positivi“. Un dato che però si accompagna a un allentamento della pressione sugli ospedali.
Quello che però, in base ai grafici salta all’occhio, sono i numeri della Campania. La Regione governata da De Luca è al primo posto con più di 90mila persone attualmente positive al covid. Un distacco di oltre 39mila persone con la Lombardia (al secondo posto) e di oltre 43mila con la Puglia (al terzo posto).
Le colonne della figura 1 “rappresentano, in numero assoluto, il totale delle persone positive al SARS-CoV-2(che comprendono i ricoverati in terapia intensiva, i ricoverati con sintomi e le persone in isolamento domiciliare)al momento dell’aggiornamento del grafico nelle singole Regioni. In altre parole, il bacino dei soggetti positivi che, se non correttamente isolati, potrebbero trasmettere il contagio“.
Nel grafico della figura 2 è riportato lo stesso dato ma standardizzato per 100.000 abitanti, in modo da rendere confrontabili le diverse Regioni.
Con questi numeri la Campania rischia seriamente di abbandonare anzitempo la tanto sperata zona gialla. In 5 giorni i nuovi positivi al covid sono stati 8.620 – numero quasi alla pari con i guariti (+8.417). I decessi invece sono aumentati di 180 unità mentre i ricoveri in TI sono diminuiti di 3 (da 140 a 137).
Ieri però il Presidente De Luca aveva lanciato un piccolo allarme su una possibile zona arancione, anche se lui si è detto estremamente contrario: “Stamattina (ieri ndr.) mi sono intossicato sentendo che la Campania rischia la zona arancione. Noi abbiamo un dato alto sui positivi che troviamo, ancora ieri erano 1800 positivi. Ma c’è da capire bene come vengono valutati i positivi, anche perché i positivi sono per il 99% asintomatici o paucisintomatici. Ho la sensazione che in altre parti d’Italia non adottano, diciamo, lo stesso rigore della Campania per valutare i positivi“.