L’emergenza covid se da un lato ha influito negativamente sulla resa economica e sociale del Paese, dall’altro ha innescato meccanismi di solidarietà ben riassumibili nell’iniziativa dell’angolo del dono, ideata dall’assessore alla gentilezza di Portici, Maria Rosaria Liuzzi e fortemente sostenuta dall’amministrazione comunale. Si tratta di uno spazio ideato per supportare le famiglie in difficoltà, offrendo loro ciò di cui necessitano, e basato sulla partecipazione attiva dell’intera cittadinanza . Proprio al suo interno è stato allestito l’angolo di Vincenzino, il bimbo ustionato e attualmente ricoverato al Santobono attorno al quale si è stretta tutta l’Italia.
L’angolo del dono di Portici si inserisce nel più ampio ‘Progetto 1000 giorni’, un programma di interventi rivolti a donne gravide, neo mamme e bambini fino ai primi anni di vita. Al suo interno, infatti, è possibile donare giochi e indumenti, che siano in ottime condizioni, per bambini da 0 a 3 anni e donne in dolce attesa. Le famiglie di Portici potranno recarsi nella sede sita in via Salute 45 per prendere ciò di cui necessitano o semplicemente per donare.
L’assessore Liuzzi, alla nostra redazione, ha raccontato: “L’angolo del dono è nato ad inizio dicembre seguendo l’imperativo ‘chi può dona, chi vuole prende’. Ad oggi abbiamo raggiunto circa 130 donazioni con oltre 110 genitori che hanno ricevuto qualcosa. L’idea è nata spontaneamente. Durante il lockdown sono stata contattata da diverse mamme in cerca di aiuto. Ho provato ad aiutarle e nei mesi successivi, ricevendo continue richieste, ho pensato di creare uno spazio speciale”.
In poco tempo l’angolo del dono è diventato un vero e proprio spazio di condivisione per le famiglie porticesi: “Si è creata una rete di collaborazione tra noi e le mamme. Si ritrovano qui da noi e si scambiano consigli, soprattutto quelle più giovani. Le seguiamo nel corso della gravidanza e spesso tornano per farci conoscere i propri piccoli”.
É proprio in questo contesto di aiuto reciproco che nasce l’angolo di Vincenzino. La storia del piccolo, ricoverato d’urgenza per le gravi ustioni riportate, ha suscitato una commozione generale mettendo in moto una rete solidale che si è spinta oltre i confini regionali.
“L’angolo di Vincenzino è nato sulla base di un bisogno delle persone. Noi, di nostra iniziativa, non abbiamo chiesto niente. Sia a me che al sindaco Enzo Cuomo arrivavano continue richieste di persone che chiedevano in che modo potessero aiutare questo bambino“.
L’angolo è stato inaugurato il 22 aprile e in poche settimane è già stato inondato di doni: “C’è grande richiesta e partecipazione, stanno arrivando tante donazioni e pacchi anche da altre città d’Italia. Per lui ci siamo inventati questa culla che abbiamo posto all’interno della sala e che raccoglie tutte le donazioni effettuate. Spesso le persone arrivano con due pacchi: uno per Vincenzino, l’altro per bambini che, come lui, vivono in condizioni di difficoltà“.
L’intento è quello di preparare un vero e proprio corredino in modo tale da agevolare la famiglia che prenderà in adozione il piccolo. A chi chiede di cosa necessita il bambino, l’assessore risponde: “Al momento Vincenzino è in ospedale quindi ha tutto ciò che serve. Per i mesi a venire non c’è una lista di cose. É possibile donare anche piccole cose come un libro o un gioco.
“Attualmente è ancora fasciato, non può indossare indumenti né utilizzare detergenti. Magari sarebbe utile donare vestiti di taglia maggiore e di stagioni differenti. Ad esempio è arrivato un bellissimo pacco da Latina con tutine invernali 12/18 mesi. Speriamo che possa utilizzarli quanto prima”.
Il quadro clinico di Vincenzino, intanto, continua a migliorare: “Il dott. Di Toro, primario che ha curato il piccolo ed inaugurato lo spazio a lui dedicato, ci ha fatto sapere che il bimbo respira e mangia da solo. Ovviamente sussistono ancora delle difficoltà”.
“Ringrazio il sindaco Cuomo che ha sentito l’esigenza di creare questo assessorato. La rete di assessori alla gentilezza conta più di 100 persone. Il nostro obiettivo è costruire gentilezza condividendo delle buone pratiche. Nel corso di questi mesi ho incontrato diverse persone e conosciuto realtà difficili ma ogni volta che una mamma o un papà lasciano l’angolo del dono con un sorriso il cuore mi si riempie di gioia”.