A detta di tutti gli esperti in materia il vaccino sembrerebbe l’unica via valida per poter uscire dalla pandemia di covid e tornare ad una vita quanto meno simile a quella di prima. La campagna vaccinale italiana è partita con l’intento di immunizzare prima le categorie a rischio e poi via via tutti gli altri. Nella categoria degli “altri” rientrano anche i ragazzi dai 16 ai 19 anni (che per ora hanno ricevuto 42.148 dosi). 16 anni è infatti il minimo dell’età consentita per la somministrazione di alcuni tipo di vaccino o per lo meno fino a questo momento.
L’Agenzia europea del farmaco (Ema) sta infatti valutando la possibilità di estendere ai ragazzi tra i 12 e i 15 anni il vaccino contro il Covid-19 prodotto dalla Pfizer-BioNTech, attualmente autorizzato per un’età pari o superiore ai 16. Secondo quanto dichiarato dall’Ema in una nota, si tratterà di una valutazione accelerata dei dati messi a disposizione dall’azienda e, per decidere se raccomandare l’estensione della somministrazione, saranno presi in considerazione anche i risultati di un ampio studio clinico in corso sugli adolescenti a partire dai 12 anni di età.
La valutazione dell’Agenzia sarà poi trasmessa alla Commissione europea, che emetterà una decisione finale legalmente vincolante applicabile in tutti gli Stati membri dell’UE. La comunicazione conclusiva dovrebbe arrivare entro giugno, spiega l’Ema, a meno che non siano necessarie informazioni supplementari.
Il vaccino ai ragazzi a partire dai 12 anni è un passo avanti per la scienza ma, anche per immunizzare una categoria anche essa fortemente colpita dal covid a causa dei numerosi casi e focolai che si sono accesi nelle scuole d’Italia e non solo.
Nel frattempo, per velocizzare la campagna vaccinale – sempre valutando tutti i rischi – il Italia si valuta di utilizzare il vaccino AstraZeneca non solo alla fascia d’età over 60 ma anche agli under. A dichiararlo è stato il Commissario Figliuolo: “Si sta valutando di estendere AstraZeneca alla classe di età inferiore ai 60 anni. Una decisione basata sugli studi. Ne sto parlando con Iss e Cts dell’Aifa“