Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova e Direttore Scientifico dell’Istituto di Ricerca Pediatrica ‘IRP-Città della Speranza’, ha detto la sua sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca per gli under 60. Secondo l’esperta il limite anagrafico andrebbe mantenuto soltanto per le donne.
Queste le sue parole: “AstraZeneca sotto i 60 anni? Non per tutti. Il rischio di effetti collaterali gravi è raro ma è maggiore nelle donne giovani. D’altro canto, le donne giovani hanno un rischio inferiore agli uomini di sviluppare sintomi severi da covid-19. Il rapporto rischi/benefici ci suggerisce quindi di vaccinare tutti gli uomini, anche con Johnson&Johnson, ma di tenere fermo il limite d’età nelle donne. Basta con la medicina che non considera il nostro sesso”.
Eppure, la riluttanza verso AstraZeneca continua sia per la popolazione femminile che per quella maschile. A seguito dei rarissimi eventi avversi riscontrati, diversi sono stati i cittadini che hanno rifiutato di sottoporsi alla somministrazione.
A seguito delle valutazioni dell’Ema è stato nuovamente ribadito che i benefici del farmaco superano di gran lunga i rischi. Nessuna limitazione, dunque, è stata imposta all’utilizzo del farmaco. Semplicemente, in un primo momento, è stato raccomandato di riservarlo alle popolazione degli over 60. Ciò in quanto, per i cittadini in età più avanzata, non si sono verificati fenomeni avversi. Questi hanno riguardato soprattutto le 50enni di sesso femminile.
Ben presto, tuttavia, anche la raccomandazione potrebbe venir meno. Il generale Figliuolo, commissario all’emergenza covid, di recente ha annunciato che AstraZeneca potrebbe essere esteso anche a chi ha meno di 60 anni: “Si tratta di una decisione basata sugli studi. Ne sto parlando con Iss e Cts dell’Aifa. I vaccini vanno impiegati tutti. AstraZeneca è consigliato a determinate fasce d’età ma l’Ema dice che va bene per tutti”.
A fronte di tale cambiamento, l’immunologa Viola consiglia di tener conto delle reazioni avverse che hanno riguardato soprattutto le giovani donne. Per queste ultime, infatti, consiglia di proseguire la campagna vaccinale avvalendosi degli altri vaccini. L’Ema intanto accelera sulla valutazione del vaccino cinese Sinovac, avviando la revisione prima ancora della richiesta formale, da parte dell’azienda, che ne consenta la messa in distribuzione sul territorio europeo”.