Caos in guardia medica, ubriaco aggredisce due infermiere: “Quaranta minuti di paura”


L’associazione ‘Nessuno Tocchi Ippocrate’ denuncia l’ennesimo episodio di violenza sfociato nella tentata aggressione ai danni di due infermiere della guardia medica di Salerno.

Aggressione alle infermiere della guardia medica di Salerno

Il racconto, diffuso da ‘Salerno Notizia’, ha visto il coinvolgimento in prima persona della dott.ssa Titti D’Ambrosio, responsabile dello Sportello Giovani e Revisore dei Conti dell’Ordine. É proprio lei a raccontare: “Ieri sera ero in guardia con una collega e abbiamo subito l’ennesima aggressione, fortunatamente solo verbale perché la persona non è riuscita a entrare nonostante abbia cercato di forzare la porta antipanico di vetro con insistenza”.

“L’uomo completamente ubriaco, voleva una certificazione di assenza dal lavoro, a suo dire per una lesione alla spalla. Ma non voleva farsi visitare né tantomeno andare in pronto soccorso per ulteriori accertamenti. Per questi motivi ci siamo rifiutate di firmare il certificato”.

A quel punto l’uomo avrebbe iniziato ad avanzare minacce sulle ripercussioni fisiche che avrebbero subito le infermiere appena uscite dalla guardia. Di qui la decisione delle due di allertare il 112: “Ma dopo un quarto d’ora, non vedendo arrivare nessuno, alle 21.15 abbiamo chiamato la centrale del 118 per sollecitare l’arrivo delle forze dell’ordine. L’infermiere li ha chiamati chiedendo un rapido intervento perché eravamo bloccati dentro e il servizio era interrotto”.

“Il carabiniere dall’altra parte ha risposto che stavano arrivando. Sono arrivati alle 21.40, dopo quaranta minuti dalla prima telefonata. Sono stati quaranta minuti di paura” – conclude.

Un episodio che, per fortuna, non ha arrecato danni fisici al personale in servizio ma che ha comunque determinato momenti di tensione. Sono sempre più frequenti le aggressioni, anche semplicemente in forma verbale, dirette al comparto sanitario che, al contrario, dovrebbe essere semplicemente lodato per essersi sacrificato nel corso dell’emergenza covid. Anche nei centri vaccinali, gli operatori sono costretti a placare gli animi dei pazienti che, spesso, rifiutano AstraZeneca pretendendo la somministrazione di altri vaccini.


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