Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenuto al Porto Social Summit, ha parlato del mercato del lavoro attualmente penalizzante per giovani e donne.
Queste le sue parole: “Da tempo l’Ue ha fatto del suo modello sociale un punto di orgoglio. Il sogno europeo è quello di garantire che nessuno venga lasciato indietro. Ma, già prima della pandemia, le nostre società ed i mercati del lavoro erano frammentati”.
“Disuguaglianze generazionali, di genere e regionali. Lo shock provocato dal covid ha reso questi divari ancora più profondi. Sono i nostri giovani e le nostre donne a pagare il prezzo di questa tragedia. Nell’UE un giovane su sette non ha lavoro, né frequenta corsi di formazione o percorsi di istruzione.
In Italia siamo vicini all’uno su quattro. Il divario nel tasso di occupazione tra uomini e donne nell’UE si attesta all’11,3%. In Italia è quasi il doppio. Un terzo della popolazione italiana vive nelle Regioni del Sud ma la sua quota di occupazione totale è solo di un quarto. Questa non è l’Italia, né l’Europa, come dovrebbe essere”.
“Troppi Paesi dell’UE hanno un mercato del lavoro a doppio binario che avvantaggia i ‘garantiti’ a spese dei ‘non garantiti’ come le donne e i giovani. Mentre i cosiddetti ‘garantiti’ sono meglio retribuiti e godono di maggiori standard di sicurezza, i ‘non garantiti’ soffrono una vita lavorativa precaria. Questo sistema è profondamente ingiusto e costituisce un ostacolo alla nostra capacità di crescere e innovare”.
Prosegue presentando il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che potrebbe attestarsi come soluzione a tale problematica: “Verranno investiti 6 miliardi di euro per riformare le politiche attive del mercato del lavoro. Il Piano prevede un programma di occupabilità e competenze per formare e riqualificare coloro che devono cambiare lavoro o che sono alla ricerca di una prima occupazione”.
“4,6 miliardi di euro sono destinati ad accrescere il numero di asili nido e scuole materne, alleviando il carico delle madri lavoratrici. Oltre 14 miliardi di euro sono previsti per le infrastrutture di trasporto al Sud per aumentare la produttività e l’accesso al mercato per imprese e lavoratori”.
Un’importante novità è rappresentata dalla cosiddetta clausola di condizionalità: “Sarà finalizzata ad incoraggiare le aziende ad assumere più donne e giovani e sarà presa sul serio”.