Richiamo Pfizer dopo 42 giorni, Locatelli: “Non inficia sull’immunizzazione”
Mag 12, 2021 - Andrea Favicchio
Continua a tenere banco la questione del richiamo del vaccino Pfizer. Alcuni medici dicono non ci sia alcun problema nel farlo dopo 42 giorni, altri, tipo Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia, non sono d’accordo sull’ allungamento dei tempi – ribadendolo ieri a SkyTg24.
“Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione“.
Questa mattina invece, il professor Franco Locatelli – presidente del Consiglio superiore di sanità – ospite della trasmissione “Agorà” ha ribadito che il richiamo del vaccino Pfizer ha la sua efficacia anche dopo 42 giorni.
“Da medico rispondo in maniera molto chiara: l’intervallo tra la prima e la seconda somministrazione del vaccino prolungato ai 42 giorni non inficia minimamente l’efficacia dell’immunizzazione, e ci permette di riuscire a somministrare molte più dosi di vaccino”.
Locatelli spiega i motivi di questa scelta che ha portato l’Italia a prolungare i tempi sul vaccino Pfizer: “Pur comprendendo che chi lavora nell’industria abbia atteggiamenti molto protettivi rispetto agli studi condotti e questi studi riguardavano principalmente un intervallo di 21 giorni tra le due dosi, esistono studi che si sono andati ad accumulare e hanno esattamente indicato quel che dicevo prima.
Affermazioni come quelle che abbiamo sentito ieri (da Pfizer) rischiano solo di creare sconcerto e credo che sarebbero auspicabilmente evitabili”. Secondo il presidente del Css e del Cts è dunque possibile “prolungare, per quanto possibile, l’intervallo tra le due somministrazioni senza andare a inficiare efficacia“.