“Full-time a 130 euro a settimana”: l’annuncio di un negozio di alimentari scatena la bufera
Mag 13, 2021 - Veronica Ronza
La pandemia ha accentuato le difficoltà economiche dell’intero Paese, influendo su un versante occupazionale già povero di per sé e che ha spinto alcuni imprenditori ad approfittare della situazione. Ne è emblema un annuncio di lavoro che combacia perfettamente con la logica dello sfruttamento. La proposta, recentemente diffusa sui social, era mirata ad assumere personale da impiegare all’interno di un negozio di alimentari nel Napoletano.
Annuncio di lavoro full-time: si scatena la bufera sul web
Nello specifico, l’annuncio in questione, si rivolge a coloro che sono in cerca di occupazione per la selezione di un addetto alla cassa. Non si richiede esperienza nel ruolo, l’unico requisito necessario risulta essere quello di riuscire a lavorare per più di 8 ore al giorno senza perdere ‘la voglia’.
Nella sezione dei requisiti e dell’orario lavorativo si legge: “Disponibilità a lavorare full time e voglia di lavorare. Non richiediamo molto, va bene anche prima esperienza purché si abbia voglia di lavorare. Offriamo paga settimanale base di 130 euro. Gli orari sono full-time dalle 8:30 alle 13:30 e dalle 16.00 alle 20:30 dal lunedì al sabato. Un giorno di festa durante la settimana più la domenica libera”.
Si tratta di una delle tante offerte di lavoro che girano sul web, basate su stipendi del tutto in appropriati se si considera il carico di lavoro effettivamente svolto. Si lede la dignità dell’individuo che non ha bisogno di mettere in campo la sua esperienza o competenza al riguardo, ma soltanto la volontà di sottoporsi a cicli di lavoro ininterrotti, senza stancarsi mai.
Nonostante ciò, il compenso ricevuto quasi sempre non riesce nemmeno a soddisfare il bisogno che lo ha spinto ad accettare quel lavoro. Sono sempre più le persone che, pur riconoscendone l’assurdità, tendono ad accettare mansioni di questo tipo, magari migliorando poco o quasi per nulla la propria situazione economica.
Padri o madri di famiglia ma anche giovani affranti dalla mancanza di opportunità lavorative, cedono a tali proposte spianando la strada a questi imprenditori, o presunti tali, che approfittano delle difficoltà economiche della popolazione per portare avanti i propri interessi.